Tra gli obiettivi dichiarati quelli di impedire ogni tentativo di sottomettere la libertà sociale e culturale dell'Occidente
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Lo psichiatra Alessandro Meluzzi è tra i primi iscritti del Pai, il Partito Anti Islamizzazione, nato a Milano il 4 luglio. Obiettivi dichiarati: "Il contrasto all'islamizzazione della società al fine di tutelare le norme e la cultura italiana e salvaguardare la libertà, la democrazia, la cultura e le tradizioni italiane nel rispetto di tutti". Il segretario Stefano Cassinelli: "Puntiamo al 15%".
"Di fronte a una società multiculturale che ci vede impreparati - ha osservato lo psichiatra Meluzzi - bisogna evitare che succedano cose come in Gran Bretagna dove ci sono corti islamiche. Non ci possono essere "difficoltà a fare un presepe o ad avere il salame in mensa". Il Pai vuole anche introdurre test antidroga nelle scuole ai ragazzi e un regime giudiziario speciale per i politici, con tempi dei processi più rapidi (sei mesi per arrivare a sentenza dall'avviso di garanzia) ma pene più severe "perché se guadagni 15mila euro al mese e rubi - ha spiegato Cassinelli - devi essere punito".
Il Pai non si occuperà solo di Islam, ad esempio, sullo ius soli pensa si debba decidere con un referendum. Il segretario Cassinelli ha vissuto la problematica direttamente, dato che ha adottato un ragazzo del Ghana che ora è nella nazionale paralimpica di canoa.
"Siamo pronti ad allearsi con qualsiasi partito disponibile a realizzare i nove punti dal Pd - ha detto il segretario - alla Lega, ai 5 stelle". E non parteciperanno a elezioni locali, ma solo alle politiche dove pensano di superare la soglia del 3%.
La vita del nuovo partito ha incontrato qualche difficoltà alla sua nascita. All'ultimo momento lo spazio Cobianchi che doveva ospitare la conferenza stampa di presentazione ha negato la sala.