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Il direttore dell'organizzazione umanitaria, Marco Bertotto, si scaglia contro le prime dichiarazioni del premier e del ministro
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Il tragico naufragio di Cutro, il cui bilancio delle vittime non è ancora definitivo, ha innescato polemiche politiche sulla questione barconi e migranti. Marco Bertotto, direttore dei programmi di Msf Italia durante la conferenza stampa sul naufragio di Crotone, lancia pesanti accuse contro il governo. "Lo dico con il rispetto che si deve alle vittime, con il dolore per quanto avvenuto e anche con la ferma intenzione, come richiesto dalla presidente Meloni, di non speculare su queste tragedie. Ma non possiamo non dire con rabbia che le prime dichiarazioni del premier Meloni e del ministro Piantedosi sono poco più di un triste scaricabarile, un ennesimo schiaffo sul volto delle vittime e dei sopravvissuti di questa tragedia", ha detto Bertotto. La replica di Piantedosi: "Strumentalizzazione vergognosa".
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"Ribadisco la posizione del governo e il fatto che ci sia stata speculazione su alcune dichiarazioni che sono state del tutto decontestualizzate. È una cosa già successa". Lo ha detto Matteo Piantedosi, ministro dell'Interno, nel punto stampa a Parigi, dopo aver incontrato il suo omologo francese Gerald Darmanin. "Dispiace che in questo momento di tragedia di cui ho testimoniato la sensibilità mia e del governo a Cutro, ci sia un vergognoso livello di strumentalizzazione - ha affermato - è stata messa in discussione la mia posizione sulle partenze da fermare in relazione alla disperazione delle persone".
"Ci stiamo lavorando. È un problema internazionale". Così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, rispondendo ai giornalisti alla domanda su come si possono contrastare gli scafisti, dopo il naufragio in Calabria, a margine di un appuntamento con l'Anci. E l'Europa? "Sto andando in Francia per questo". Il ministro avrà un incontro con l'omologo francese.
"La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli", ha detto ancora Piantedosi dopo la strage dei migranti al largo di Crotone.
"Stiamo anche vedendo di ricostruire la catena dei soccorsi, ma non ci sono indagini su questo", ha precisato il procuratore della Repubblica di Crotone, Giuseppe Capoccia. "Stiamo ricostruendo tutti i passaggi dall'avvistamento in poi per ricostruire cosa è stato fatto e confrontarlo con quello che si doveva fare che sembra sia stato fatto. Di sicuro le condizioni del mare erano terribili. Qui mancano uomini e mezzi alle forze dell'ordine. Il governo dovrebbe capire che sarebbe necessaria impostare in modo diverso le strutture. In estate abbiamo tre sbarchi la settimana".
"Sul naufragio di Crotone mi pare ingiusto ribaltare le responsabilità e attribuirle alle forze dell'ordine e alla Guardia di Finanza, quando invece sono da attribuire ai criminali che compiono l'atto di far partire una imbarcazione di 20 metri con 200 persone a bordo in un mare in tempesta". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato nel corso del Tg4 delle 19. "Frontex ha avvisato che c'era una nave con 20 persone a bordo, il mare era ancora forte e le imbarcazioni non sono riuscite ad arrivare. Le imbarcazioni della Guardia di Finanza non sono riuscite a raggiungerli a causa delle condizioni del mare, dare la colpa alla Guardia costiera e alle forze dell'ordine mi pare ingiusto per quello che hanno fatto. Il problema va risolto a monte", ha aggiunto.