"Questo è il mandato del governo e del Parlamento", ha detto il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica
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Entro questa legislatura il governo "vuole avere pronto il quadro giuridico per il ritorno al nucleare". Lo ha dichiarato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Alla domanda se entro questa legislatura potrà essere cambiato il quadro legislativo sul nucleare, Pichetto ha risposto "sì, ce la metterò tutta. Questo è il mandato del governo e del Parlamento. Sto agendo con un gruppo di lavoro che deve occuparsi del quadro giuridico. Se vuoi comprarti uno small modular reactor (piccoli reattori modulari a fissione, ndr), deve esserci un quadro giuridico compatibile".
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Secondo il ministro, i tempi per avere i piccoli reattori modulari (il nucleare di quarta generazione su cui punta l'Italia) "sono 2, 3, 4 anni, il prodotto non c'è ancora. Si parla di avere le condizioni di produzione di questi piccoli reattori alla fine di questo decennio. Vuol dire che in questa legislatura dobbiamo avere tutto a posto". "Sui piccoli reattori modulari - ha detto ancora Pichetto - in Italia c'è newcleo, che è la società più avanzata, perché lavora sul piombo (il raffreddamento a piombo fuso, più sicuro, ndr), mentre altre società all'estero lavorano ancora sull'acqua. E newcleo utilizza brevetti Enea, che sono brevetti della Repubblica Italiana. La sperimentazione delle scatole degli small modular reactors avverrà a Brasimone, e sulla fusione stiamo preparando a Frascati l'invertore per l'impianto Iter in Francia".
Pichetto ha anche parlato del G7 Ambiente, Clima ed Energia di Torino, che si è tenuto dal 28 al 30 aprile alla Reggia di Venaria. "L'ambizione è stata alta, e i risultati sono stati alti rispetto alle condizioni di partenza. Ci sono Paesi come la Germania e il Giappone che hanno una produzione elettrica altissima con il carbone. Grazie a loro, che hanno trovato questo punto di convergenza (sulla chiusura delle centrali a carbone entro il 2035, ndr)".
"L'obiettivo sul carbone vale per i 7 Paesi più industrializzati - ha proseguito il ministro -. I sette vogliono essere leader, e porteranno questo argomento alle Cop (le conferenze Onu sul clima, ndr). Poi c'è tutta la parte di proposte su transizione, clima e adattamento, che va portato in ambito Cop. Ecco perché parliamo con la Carta di Venaria di ponte tra Cop28 e Cop29".
"Quando parliamo di finanza sul clima - ha spiegato Pichetto - riguarda l'impegno dei Paesi del G7 a trovare i fondi per aiutare i paesi in via di sviluppo. L'Italia ha posto la questione Africa, col Piano Mattei".
Altro risultato importante del G7 di Torino secondo il ministro è il fatto che "l'economia circolare è stata messa al centro, come nuova miniera di materie prime".