Il deputato di Forza Italia ed ex governatore del Veneto è ai domiciliari con l'accusa di corruzione nell'ambito dell'inchiesta Mose
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L'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan, deputato di Forza Italia, agli arresti domiciliari dopo il patteggiamento per corruzione nella vicenda Mose, riceverà il vitalizio. A stabilirlo è il codicillo di una legge regionale che stabilisce il blocco solo a chi riceve una pena superiore ai tre anni e viene interdetto dai pubblici uffici. Non il caso di Galan, che ha patteggiato 2 anni e 10 mesi.
Il trattamento - scrive Repubblica - sarà riservato anche a Renato Chisso, ex assessore regionale, anch'egli arrestato su richiesta dei pm di Venezia. Calcolando la sua lunga carriera in consiglio regionale, iniziata nel 1995, il suo vitalizio ammonterebbe a oltre 80mila euro lordi annui, a cui vanno poi aggiunti più di 96mila euro di tfr. Secondo i tecnici della Regione, che hanno informato il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti, il pagamento è d'obbligo e non ci sarebbero vie d'uscita.
M5s chiede una legge di iniziativa popolare - Immediata la reazione del Movimento Cinque Stelle che, in una nota il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Jacopo Berti, chiede una legge di iniziativa popolare per abolire i vitalizi. "E' vergognoso - commenta Berti - poi ci si chiede perché i cittadini non abbiano fiducia nelle istituzioni. La casta non andrà mai contro la casta, i partiti non faranno mai una vera legge per abolire i loro stessi privilegi, compresi i vitalizi ai condannati. Noi l'abbiamo sempre sostenuto, è per questo che ci siamo portati avanti e già nei mesi scorsi il M5S veneto ha raccolto più delle 7 mila firme necessarie per presentare una legge di iniziativa popolare".