Montecitorio approva la riforma con 163 sì e 107 no. Ma ci sono molte critiche: i familiari delle vittime ritengono che si faccia un passo indietro "per la tutela della vita umana"
Via libera della Camera al ddl sul nuovo codice della strada con 163 sì e 107 voti contrari. Il testo ora passa all'esame del Senato. "E' una bella giornata - commenta il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini - perché il nuovo codice prevede più controlli, più educazione stradale, più rigore". Arrivano norme più dure "per chi sbaglia - osserva il vicepremier -, quindi ritiro della patente per chi guida ubriaco, drogato, per chi abbandona animali, per chi usa il telefonino".
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"Il governo attua un giro di vite in materia di sicurezza - spiega in una nota il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture Tullio Ferrante -. Si riduce il rischio di incidente e si sensibilizzano gli utenti a comportamenti più virtuosi. La tutela dei cittadini è la priorità di questa riforma per dare risposte concrete alle istanze collettive di maggior sicurezza sulle nostre strade".
E continua: "Il nuovo codice contempera le esigenze di contrasto e prevenzione introducendo anche strumenti innovativi come l'alcolock e il barcavelox. L'inasprimento delle sanzioni, anche per l'abbandono di animali, le limitazioni per i neopatentati e il ritiro della patente nel caso di utilizzo di dispositivi elettronici alla guida si accompagnano a misure per promuovere la cultura della sicurezza stradale, incrementare l'efficacia dei dispositivi di segnalamento e salvaguardare i soggetti vulnerabili. Importanti anche le norme relative alla disciplina per la mobilità elettiva, in particolare gli obblighi per i monopattini. Si introducono due misure per cui mi sono personalmente speso, ovvero la possibilità di prevedere Ztl nelle aree Unesco e la previsione di destinare alla sicurezza le entrate degli autovelox. Si tratta di una riforma ambiziosa che interviene in maniera strutturale per rafforzare i diritti degli utenti e rendere le strade più sicure".
Arrivano però molte critiche al disegno di legge appena passato alla Camera. In particolare i familiari delle vittime parlano di "una giornata triste per l'Italia". Paolo Pozzi e Angela Bedoni, genitori di Lucia, investita e uccisa a 17 anni la notte di Natale del 2004, dicono: "L'approvazione alla Camera del nuovo codice della strada è una brutta notizia perché questa riforma rappresenta un passo indietro per la tutela della vita umana". I genitori di Lucia erano tra i parenti delle vittime della strada che hanno rivolto un video-appello a Giorgia Meloni per riscrivere il documento". Oltre 20mila mail inviate ai parlamentari e oltre 12mila al premier, oltre, a 2.500 telefonate ai capigruppo alla Camera: questi i numeri della maxi-mobilitazione che chiedeva più aree pedonale e più zone 30 all'ora per rendere più sicuri i centri urbani.
Riserve anche dall'Associazione sostenitori amici della polizia stradale che, sottolinea il presidente Giordano Biserni, apprezza l'inasprimento "delle sanzioni per guida in stato di ebbrezza, l'introduzione dell'alcolock per i recidivi, la semplificazione negli accertamenti per la guida sotto l'effetto di stupefacenti, gli obblighi di assicurazione, targhino e assicurazione per i monopattini, la sospensione della patente alla prima violazione per l'uso del cellulare alla guida, causa di migliaia di sinistrai stradali anche gravi".
Non è però stata data la giusta attenzione, chiarisce Biserni, "all'altra importante causa di incidente, la velocità, perché è stata prevista una norma che va ad 'annacquare' anche uno dei più efficaci strumenti contro l'alta velocità come il sistema 'tutor'. Non si trova poi un reale superamento della questione legata agli autovelox, con la mancata equiparazione tra omologazione e approvazione, oltre al decreto in arrivo che ridurrà di molto la possibilità di installare le postazioni fisse dove veramente necessario".
In tema di tutela dei ciclisti, continuano all'Asaps, "si poteva certamente aumentarne la sicurezza. Maglie larghe nelle città per gli ingressi in zone a traffico limitato, con una sola sanzione nelle 24 ore, e per la gestione delle aree di sosta, con rischi di incremento degli incidenti nei centri storici dove aumenterà il traffico". Asaps è critica anche verso la minisospensione della patente per una lunga serie di violazioni, "destinata solo a chi possiede meno di venti punti, 818mila conducenti su 34 milioni di utenti".
Dall'altra parte Salvini, oltre a sostenere l'efficacia della norma, dice che "da nord a sud investiamo miliardi in nuove strade, come il nuovo tracciato della Potenza-Melfi: sono contento. Sono belle giornate perché dobbiamo assolutamente ridurre quel numero superiore ai 3mila morti sulle strade italiane che è una città che scompare ogni anno. Da ministro dei Trasporti, voglio arrivare alla fine del mio mandato con strade più moderne, larghe, più sicure e meno morti sulla strada".
Il Movimento 5 stelle pone l'accento sulla "possibilità per i neopatentati di poter guidare da subito vetture più potenti" e punta il dito contro le "sanzioni cumulative" che introducono nel codice "la possibilità di avere una sola sanzione per superamento dei limiti di velocità rilevata con autovelox entro un'ora, anche nel caso in cui si infranga il limite più e più volte. Una follia: state dicendo al cittadino che può correre e accelerare impunemente per 50 minuti dopo la prima multa con l'autovelox. Come si può conciliare tutto ciò con l'esigenza di sicurezza stradale che abbiamo in questo Paese, alla luce delle centinaia di migliaia di incidenti? State strizzando l'occhio ai vari Fleximan e state portando avanti quella cultura della trasgressione, implicitamente, con la vostra becera propaganda".
"Una controriforma varata contro Comuni e associazioni - dichiara il senatore e responsabile Infrastrutture del Pd Antonio Misiani -, un insieme pasticciato di misure ispirate a una visione datata ed esclusivamente repressiva della sicurezza stradale. Questo è il nuovo codice votato dalla maggioranza alla Camera. Si ignorano le direttive del Parlamento europeo e le proposte delle associazioni delle vittime della strada e dei ciclisti sulla limitazione della velocità nei centri urbani. Si restringono gli spazi dei Comuni per controllare il rispetto dei limiti di velocità e per realizzare piste ciclabili, Ztl, zone 30, aree pedonali e altri strumenti per una reale sicurezza stradale. Il nuovo codice di Salvini ci porta indietro e ci allontana dal resto d'Europa. In Senato proseguiremo la battaglia per cambiarlo profondamente".