Salvini: "Pugile trans dell'Algeria - bandito dai mondiali di boxe - può partecipare alle Olimpiadi e affronterà la nostra Angela Carini. Uno schiaffo all'etica dello sport e alla credibilità" dei Giochi
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Eugenia Roccella, ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, critica la decisione di lasciar gareggiare un'atleta transgender contro un'altra atleta donna. Il caso è scoppiato dopo le polemiche sulla partecipazione al torneo olimpico di pugilato delle due atlete transgender Imane Khelif e Lin Yu-ting, recentemente escluse dai Mondiali per non aver superato il "gender test". In particolare, giovedì Khelif dovrà affrontare l'azzurra Angela Carini nella categoria pesi welter. "Desta grande preoccupazione sapere che, durante i giochi Olimpici a Parigi, in gare di pugilato femminili siano state ammesse due persone transgender, uomini che si identificano come donne, e che, in competizioni recenti, erano state invece escluse", afferma. "Sorprende che non vi siano, a livello internazionale, criteri certi, rigorosi e uniformi, e che proprio alle Olimpiadi, evento simbolo della lealtà sportiva, possa esserci il sospetto, e assai più del sospetto, di una competizione impari e persino potenzialmente rischiosa per una dei contendenti", prosegue Roccella. "Il Coni si è attivato con il Comitato olimpico internazionale affinché i diritti di tutti gli atleti e le atlete siano conformi alla Carta Olimpica e ai regolamenti sanitari" è invece la nota del Comitato olimpico nazionale italiano, senza alcun riferimento esplicito.
"Io devo adeguarmi a quello che ha deciso il Cio, quindi domani andrò sul ring e darò tutta me stessa". È il pensiero di Carini.
"Boxe: un transgender algerino contro una donna italiana ai Giochi olimpici… È politicamente scorretto dire che tifo per la donna?". Lo scrive su Facebook il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
"Pugile trans dell'Algeria - bandito dai mondiali di boxe - può partecipare alle Olimpiadi e affronterà la nostra Angela Carini. Un'atleta messicana che l'aveva affrontata ha dichiarato: 'I suoi colpi mi hanno fatto molto male, non credo di essermi mai sentita così nei miei 13 anni da pugile, nemmeno combattendo contro sparring partner uomini'. Uno schiaffo all'etica dello sport e alla credibilità delle Olimpiadi. Basta con le follie dell'ideologia 'woke'!", commenta sui social il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini.
"La pugile Angela Carini salirà sul ring con il trans algerino Imane Khelif, e per tutti sembra 'normale'. Per la Lega no: vogliamo un'informativa urgente del ministro dello Sport perché per noi non contano gli slogan, ma la vera tutela dei diritti delle donne. La deriva ideologica della sinistra globalista ha superato ogni limite e va fermata". Così il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura, Scienza, Sport e Istruzione.
"Permettere alla nostra atleta casertana Angela Carini di salire sul ring con il trans algerino Khelif significa ammettere che per includere qualcuno bisogna discriminare qualcun altro. Un messaggio sbagliato che non può valere nello sport così come in nessun altro settore. Ritengo, dunque, doverosa la richiesta della Lega di una informativa urgente del ministro dello Sport sull'incontro di boxe femminile in cui Angela Carini combatterà contro un atleta nato uomo". Lo dichiara il deputato della Lega Gianpiero Zinzi.
"Assurda la decisione del Comitato Olimpico Internazionale di ammettere Imane Khelif ai Giochi. Il pugile trans dell'Algeria era stato escluso dai Mondiali dello scorso anno per non aver superato i 'test di eleggibilità di genere'. Adesso, invece, Khelif combatterà alle Olimpiadi contro la nostra azzurra Angela Carini nel match di boxe femminile. È chiaro a tutti che Khelif, per natura, ha una prestanza fisica maggiore rispetto a una donna e che, quindi, si tratta di un confronto impari che non dovrebbe essere permesso. Un cattivo esempio che va contro il codice morale dello sport". Così in una nota il senatore della Lega Roberto Marti, presidente della commissione Sport a Palazzo Madama.
"Sbalordisce la notizia che in un incontro della boxe femminile alle Olimpiadi di Parigi, un pugile biologicamente uomo combatterà come donna contro un'atleta italiana. Il tutto a nome di un distorto concetto di inclusione a tutti i costi". Lo afferma la senatrice di Fratelli d'Italia Giulia Cosenza. "Questa follia - osserva - è stata resa possibile dalla creazione di una commissione ad hoc, 'la Boxing Unit di Parigi 2024', che non solo lascia molta libertà alle Nazioni di valutare i propri atleti, ma non prevede nemmeno il test del Dna per la determinazione del sesso a cui sono obbligatoriamente sottoposti i pugili. Una scelta che viola i principi che sono alla base delle discipline sportive, tradisce la dignità e le battaglie delle donne e consentirà ad un uomo trans di picchiare una donna su un ring", conclude Cosenza.
"Perplessità e disappunto si nutrono per l'incontro di pugilato previsto alle Olimpiadi tra l'italiana Angela Carini e l'algerina Imane Khelif, pugile trans bandito dai Mondiali di boxe per l'elevato tasso di testosterone. Credo che debbano essere riviste le regole, che l'inclusione sia un elevato concetto del buon vivere civile, ma, in questo caso le Olimpiadi, lo sport in generale perde di credibilità e immagine in quanto è palesemente messa in discussione la sicurezza degli atleti che dovrebbero affrontare le gare con le stesse categorie". Lo dichiara la deputata di Fratelli d'Italia Elisabetta Lancellotta.
"L'incontro di boxe che si svolgerà ai Giochi Olimpici di Parigi tra l'atleta trans algerina Imane Khelif e l'italiana Angela Carini desta più di qualche preoccupazione rispetto alla sicurezza della nostra atleta e all'equità della competizione. Non è possibile che nel nome dell'inclusività si calpestino i diritti delle donne alle quali viene negata la possibilità di gareggiare in un contesto di parità di condizioni". Lo dichiara la deputata di Fratelli d'Italia, Maria Grazia Frijia.
"A Parigi un'atleta italiana, Angela Carini, competerà nel pugilato contro un'altra atleta, l'algerina transgender Imane Khelif. Trovo questa circostanza francamente preoccupante, pur condividendo pienamente il valore dell'inclusività, sono fermamente convinto che questo incontro non sarà ad armi pari e vedrà fortemente svantaggiata l'atleta che, per forza di cose, potrà contare su un'inferiore prestanza e forza". È quanto dichiara in una nota Marco Perissa, deputato di Fratelli d'Italia e consigliere nazionale del Coni.