Premierato all'italiana, cos'è e cosa prevede la riforma voluta dal governo Meloni
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"Meloni si confronti sulla Manovra" attacca il capogruppo dem Francesco Boccia. Conte da sempre contrario. Solo Renzi pronto a sposare la riforma
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Il disegno di legge che prevede l'elezione diretta del premier, una misura "anti-ribaltone" e il no ai senatori a vita, non piace a quasi tutta l'opposizione. Fuori dal coro Italia Viva: "Se Meloni porta la riforma costituzionale con l'elezione diretta del premier, noi ci siamo", aveva detto Matteo Renzi anche se per il momento, prevale la linea della prudenza. Giuseppe Conte, che ancora non ha parlato ma lo farà nelle prossime ore ed è, insieme al Movimento 5 Stelle, notoriamente contrario all'elezione diretta del presidente del Consiglio.
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A cominciare dalla segretaria del Pd Elly Schlein che parla di una "riforma pasticciata e pericolosa". "Si puo' ben dire che è uno stravolgimento della nostra Costituzione e della Repubblica parlamentare". "Ci confronteremo con le altre opposizioni ma naturalmente utilizzeremo ogni strumento possibile per ostacolare un disegno che pensiamo pericoloso. È una riforma che toglie una prerogativa importante: la nomina del presidente del Consiglio, così come il potere dello scioglimento delle Camere, prerogativa essenziale del presidente della Repubblica". Il premierato, inoltre, indebolisce il capo dello Stato "perché oggi ci sono due figure che sono entrambe espressioni del Parlamento", quelle del presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio, "ma se una viene eletta direttamente è chiaro che questo indebolisce il ruolo e la figura di garanzia" del Quirinale, "che è sempre stato molto importante nel nostro equilibrio costituzionale".
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Meloni sottolinea come nel ddl non si sia voluta affrontare né la questione del ballottaggio, né quella del premio di maggioranza perché di questo si dovrà occupare il Parlamento anche riscrivendo la legge elettorale. Ma la rassicurazione tranquillizza poco gli avversari. Con il leader di Azione Carlo Calenda che conia il termine di "Italierato" per definire questa proposta di premierato che "non ha uguali in nessun altro Paese del mondo". "Non è un cancellierato (che avremmo approvato), non è un Premierato, non è Presidenzialismo o semi-presidenzialismo". Poi ha affondato: "È una nostra invenzione mai fino a ora sperimentata nel mondo. Il Parlamento non funziona, il federalismo non funziona, la pubblica amministrazione non funziona. Meloni ha trovato la soluzione: occuparsi d'altro. Il che rappresenta bene la storia di questo governo".
Duro anche il commento di +Europa che, con Benedetto Della Vedova, considera il ddl "un pericoloso accrocchio populista, promosso da una leader populista" per "depotenziare il Parlamento". E con il presidente Roberto Maggi che definisce quella di oggi "una brutta giornata per la democrazia" invitando il Paese "a una grande mobilitazione". L'ex presidente della Camera Roberto Fico (M5S) poi non ha dubbi: "Il premierato meloniano è una riforma pasticciata e approssimativa. Una scelta che non favorirà la governabilità" e "accentuerà gli squilibri del sistema". La verità, rincara la dose il leader di Alleanza Verde, Angelo Bonelli, è che Meloni "sogna di diventare Imperatrice d'Italia" La destra, osserva, "ha una maggioranza schiacciante, ma vuole una svolta autoritaria anche per nascondere l’incapacità di governare un Paese che vive una grave crisi economica e sociale".
Il presidente dell'Anci, Antonio De Caro, lancia, infine, una provocazione: "Se non c’è limite di mandati per il premier eletto dal popolo allora si tolga anche per i sindaci". "Si confronti piuttosto sulla Manovra" taglia corto il capogruppo Pd al Senato Francesco Boccia.