Raduno della Lega a Pontida: con Salvini c'è Orban
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Sulla manovra il vicepremier afferma: "Paghino i banchieri e non gli operai". Il primo ministro ungherese dichiara: "Porteremo i migranti irregolari a Bruxelles"
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Il premier ungherese Viktor Orban è intervenuto in difesa di Matteo Salvini per il caso Open Arms, dal palco del raduno della Lega a Pontida. "Noi festeggiamo Salvini come un eroe, perché ha chiuso i confini e ha difeso le case degli italiani. Anzi, lui ha difeso anche l'Europa. Meriterebbe un'onorificenza e non procedimenti penali. Quella in corso contro Salvini è una vergogna, della sinistra e di tutta l'Europa", ha detto il leader di Fidesz tra gli applausi dei presenti. Durante il comizio, ha poi preso la parola Salvini, che ha affrontato il tema della manovra ma ha anche parlato di autonomia e Open Arms.
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Se continuerà l'immigrazione irregolare in Europa, "noi da Budapest i migranti li porteremo a Bruxelles e li deponiamo davanti agli uffici di Bruxelles. Se vogliono quei migranti che se li tengano!", ha detto il primo ministro ungherese, accolto a Pontida da numerosi applausi dei leghisti e cori "Orban Orban Orban". Poi ha aggiunto: "Non credete che sia impossibile, noi siamo l'esempio vivente", ricordando che "in Ungheria il numero dei migranti è zero, noi non diamo in mano altrui il nostro Paese. Non facciamo entrare gli illegali, noi difendiamo i confini. Chi vuole entrare deve aspettare il permesso e deve farlo fuori dai nostri confini". Sulle politiche sociali, ha affermato ancora Orban "da noi il padre è uomo e la madre è donna e questo resta così anche se la sinistra internazionale si mette contro. Oggi l'Ungheria è il Paese più sicuro d'Europa".
Dopo Orban, sul palco di Pontida è intervenuto il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini. "L'autonomia, dopo 30 anni di battaglie, è realtà e legge dello Stato e indietro non si torna", ha detto il leader del Carroccio. Dietro di lui, i capigruppo parlamentari e ministri della Lega che ha definito "la nostra spina dorsale". E sull'autonomia differenziata ha aggiunto: "È il futuro, è merito, efficienza".
"Se qualcuno deve pagare qualcosa in più, paghino i banchieri e non gli operai", ha poi affermato Salvini a proposito delle misure previste dalla prossima legge di bilancio. Il vicepremier ha proseguito: "Il governo è compatto, è un governo di amici prima ancora di alleati, ovviamente ogni tanto discutiamo come ogni famiglia, ma poi si trova sempre la soluzione".
"Marine Le Pen è sotto processo, Trump si è salvato da un proiettile assassino", e Matteo Salvini è a processo a Palermo. "Ma possono arrestare una persona, non un intero popolo. E soprattutto non possono fermare la Santa Alleanza dei popoli europei che oggi nasce a Pontida. Noi non molliamo", ha continuato il leader della Lega, che sul processo di Palermo ha evidenziato: "Andrei in carcere a testa alta".
"Noi non molliamo, noi non molliamo, noi non molliamo - ha quindi ribadito Salvini -. Grazie alla grande Lega e agli amici arrivati da tutta Europa. Lega nata da 40 anni per dare forza e territori, per dare coesione sociale e speranza ai nostri popoli, Lega storia di coerenza. Dal prato di Pontida un eterno grazie a Umberto Bossi e a Roberto Maroni per averci accompagnato fin qua".
"State tranquilli e sereni: chi è pratico di Pontida sa che siamo figli di Pontida e che siamo dalla parte della gente che lavora, produce e fa sacrifici. E io, lo dico con grande tranquillità, da figlio di un pescatore e operaia tessile e so distinguere chi fa sacrifici e chi li può fare". Così il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che palco di Pontida e con una maglietta verde, ha dedicato tutto il suo intervento a un chiarimento delle sue dichiarazioni dei giorni scorsi a Bloomberg sui sacrifici chiesti nella prossima Manovra.