Il capogruppo del Movimento ha appreso la notizia su Facebook e denuncia le modalità della scelta: "Una riunione carbonara dopo la mia presa di posizione sugli attacchi ricevuti dai giornalisti"
"Io credo che chi ricopre cariche istituzionali non dovrebbe mai insultare nessuna categoria. In particolare quella dei giornalisti". Parlava così, Ugo Forello, all'indomani dell'attacco alla stampa di Di Maio e Di Battista: tempo 36 ore ed è stato rimosso. Il capogruppo del M5s al consiglio comunale di Palermo viene sollevato dall'incarico con un post apparso sulla pagina del Movimento nella tarda serata di lunedì.
"I consiglieri comunali e di circoscrizione del M5S di Palermo - recita la nota - nel ringraziare per il lavoro svolto in questi mesi il consigliere Ugo Forello, augurano buon lavoro al nuovo capogruppo Antonino Randazzo. La rotazione, già prevista dall'inizio della consiliatura, sarà formalizzata presso gli uffici competenti con il passaggio di consegne". Dunque, sarebbe una decisione scontata visto che, si legge ancora nel post, "la rotazione del capogruppo è una delle caratteristiche distintive del M5s". Sarà. Ma il diretto interessato ha una visione completamente diversa da quanto accaduto, e dalla sua pagina Facebook denuncia una modalità che ha il sapore di "un’azione di epurazione e sanzionatoria volta a impedire a ciascuno di noi, nel rispetto dei ruoli e funzioni, a esprime un libero pensiero".
Forello, avvocato, tra i fondatori di Addiopizzo, si riferisce esplicitamente alle sue parole in difesa della stampa: "Tutto ciò rappresenterebbe un gravissimo sgarbo politico e istituzionale che, guarda caso, sarebbe avvenuto all'indomani di una mia presa di posizione sulle polemiche e attacchi indifferenziati ricevuti dai giornalisti". Il capogruppo uscente, pur essendo a conoscenza della rotazione, ne contesta modalità e tempi denunciando una "una riunione carbonara senza la partecipazione dell’attuale capogruppo e di un altro componente del consiglio comunale M5s, Giulia Argiroffi - che avrebbe dovuto sostituirmi alla conclusione della sessione bilancio".
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Tutto ciò, continua amareggiato Forello "mina la fiducia dei cittadini e attivisti che credono ancora nei principi di trasparenza e legittimità e rappresenterebbe un gravissimo sgarbo politico e istituzionale". Per questo non ha nessuna intenzione di lasciare in questo modo: "Rimango capogruppo fin quando non si svolgerà una riunione regolare e legittima fra i cinque consiglieri comunali di Palermo, gli unici che hanno il potere di decidere se, quando e come sostituire il capogruppo. Fino a prova contraria e salvo che la decisione presa all'unanimità in una precedente riunione del gruppo verrà confutata da tutti, quando rassegnerò le dimissioni a sostituirmi sarà la Cons. Giulia Argiroffi".