Si tenta il tutto per tutto per concludere i lavori alla Camera e al Senato entro il 10 agosto: bisogna portare a termine l'iter di sette Dl in scadenza
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A rischio le vacanze di deputati e senatori? Pare di sì, stando all'allarme lanciato dal ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani dalle colonne de Il Messaggero: "Mancano 7 decreti legge da convertire in legge per scongiurare la scadenza". Aggiungendo: "C'è molto lavoro da sbrigare; si tratta di misure cruciali e non possiamo sbagliare: se serve, Aula aperta anche a Ferragosto". Così, a Montecitorio è scattata la corsa al salva-ferie, con sedute anche di notte, pronte a trasformarsi in maratone, per finire entro il 10 agosto e mettere fine all'iter del decreto sulle liste d'attesa, quello sulla casa del ministro Salvini e quello sulle carceri voluto dal guardasigilli Nordio, del Dl Infrastrutture, del testo su Protezione civile e Campi Flegrei. E gli altri. Sette in tutto, come detto. "Sono la nostra priorità, - ha sottolineato Ciriani, - perché, se scadono, non possono essere reiterati, il calendario va rispettato".
Si procede, allora, a marce forzate per scongiurare un Ferragosto a palazzo. Meglio salutare l'afa di Roma entro il 10. Succede ogni anno, a Montecitorio, sì, ma, stavolta, l'atmosfera è diventata particolarmente ansiogena, - anche in famiglia - dopo la strigliata d'orecchie del ministro Ciriani che prova a dettare i tempi. "E se nessuno si impunterà su questo o quel decreto (e se dai ministeri arriveranno in tempo tutti i pareri), il Ferragosto dovrebbe essere salvo", assicura Il Messaggero. "Ma bisogna correre".
Così il programma dei lavori di Montecitorio delle prossime settimane, si legge ancora su Il Messaggero, "mette già in conto almeno altre tre sedute in notturna, con prosecuzione dalle 21 alle 24 (martedì 23 luglio, mercoledì 24 e venerdì 26)". L'imperativo è: "Chiudere presto, a costo di rimanere in Aula di lunedì e venerdì, quando di solito i lavori languono".
In Senato, invece, si (ri)comincia mercoledì 24 luglio - puntualizza Il Messaggero - "con il dl Sport e scuola; si chiude (forse) tra due settimane e mezzo alla Camera con il decreto Carceri" del ministro Nordio. Proprio questo testo "arriverà insieme al dl Infrastrutture, altro passaggio su cui si teme un fuoco di fila di emendamenti. A complicare il tutto, poi, c’è pure l'ok al consuntivo d'Aula".
Maratone notturne, sì. Non oratorie. "Nessuno avrà voglia di tirarla troppo per le lunghe, e la discussione filerà via liscia", assicurano i parlamentari di lungo corso a Il Messaggero. "Che senso ha tentare la via dell'ostruzionismo? - è la domanda retorica pronunciata di bocca in bocca. - Il risultato sarebbe solo un voto di fiducia su ogni testo".
"Onorevoli avvisati, dunque, ferie salvate". Anche se le cinque settimane di stop del 2023 sono comunque un lontano ricordo per i senatori. L'anno scorso, infatti, c'erano solo due Dl da convertire e il 4 agosto Palazzo Madama chiuse i battenti.