Caos nel partito, poi il braccio destro del segretario ritratta: "Insieme con ancora più convinzione"
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In un messaggio audio inviato ai suoi fedelissimi, Matteo Richetti si è sfogato, ma il commento finale al suo fine ragionamento politico gli è come sfuggito di bocca: "Martina può andare a ca... re domani!". Non è un momento sereno per il Partito Democratico che il 3 marzo deciderà le sue sorti alle sofferte primarie. I domicilari ai genitori di Matteo Renzi restano un imbarazzo difficicile da mandare giù e i nervi sono comprensibilmente scoperti, ma c'è di più. L'insoddisfazione dilaga anche per la composizione delle liste per l'assemblea nazionale. Troppi i nomi della vecchia guardia ancora con un posto di riguardo è la critica di Richetti. Che ha registrato il suo malcontento nel messaggio.
L'audio di Richetti scatena il puriferio: "Ci sono territori in cui siamo stati letteralmente ignorati, umiliati, cancellati". Amarissima la conclusione: "Martina può andare a c… domattina, ha voluto preferire i Lotti, i De Luca e compagnia, non vedrà una parola di sostegno da parte mia". Per un momento sembra che il suo appoggio al "renzianissimo" segretario uscente tramonti. Martina, oltre a dover consolare Matteo Renzi, si ritrova a fare i conti con l'altro Matteo, Matteo Richetti, che, a pochi giorni dal voto, sembra voltargli le spalle, ma passa qualche ora e la crisi di nervi rientra.
Richetti affida alla sua pagina Facebook una lunga spiegazione con scuse malcelate da analisi dell'attualità e scrive: "Il problema più serio che abbiamo non è il file audio, ma che in un Paese sull'orlo di una nuova crisi economica e sociale, la democrazia che traballa e l'Europa che ci guarda come i prossimi naufraghi della globalizzazione, la notizia sia un mio file audio. Un file, nel quale, in maniera molto arrabbiata, dico esattamente ciò che dico pubblicamente". E conclude: "Le persone serie, e mi ritengo tale, onorano i loro impegni e si battono fino alla fine. Sarò al fianco di Maurizio Martina con ancora più convinzione".
Pace fatta tra i due?
A buttare acqua sul fuoco, come si dice in questi casi, ci pensa Maurizio Martina che dice "Chi fa i Congressi sa che ci sono momenti di tensione per comporre le liste. Stiamo facendo un lavoro insieme, che bisogna allargare sempre di piu'. Unire il Pd è la missione del congresso. Le primarie del 3 marzo saranno un grande momento di partecipazione democratica e di democrazia attiva alla faccia di chi vuole farlo con un click su una piattaforma privata. Noi abbiamo migliaia e migliaia di persone che ci mettono la faccia".
Basteranno queste parole a cancellare l'audio di Richetti? Dalla memoria delle chat telefoniche forse sì, da quella dei votanti PD sicuramente no.
A portare ancora più disgregazione nel partito ci pensa Maria Elena Boschi, protagonista storica della linea renziana che, per continuità, dovrebbe sostenere il candidato Martina, ma la ex ministra gela tutti: "Voterò Giachetti". Il Pd torna a essere sull'orlo di una crisi di nervi.