La nascita nella maggioranza di "Italia Viva" rappresenta per la tenuta del governo "un rischio"
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All'indomani dell'addio di Matteo Renzi al Pd, il segretario dem Nicola Zingaretti ammette che un po' si aspettava questo strappo, "per l'atteggiamento di vicinanza ma non partecipazione alla vita del partito che non ho mai compreso fino in fondo". Zingaretti si augura che la scissione non destabilizzi il governo, per quanto il rischio c'è, e guarda ad una riforma del partito.
In una intervista al Corriere della Sera, Zingaretti non si nasconde e sottolinea che l'uscita dal Pd e la nascita nella maggioranza di "Italia Viva" di Matteo Renzi rappresenta oggettivamente per la tenuta del governo "un rischio, perché con una nuova sigla politica cambia il quadro di governo".
Pertanto e io mi appello al senso di responsabilità di tutti". E in ogni caso "noi faremo di tutto perché non sia così" e sia evitata la destabilizzazione di nmaggioranza e governo. Il segretario dem invita a stringere i bulloni dell'alleanza fra Partito Democratico e MoVimento Cinque Stelle.
"E' da quando il governo è partito - e anzi ancora prima, dal mese di agosto, - afferma - ho detto una cosa molto chiara: che noi dobbiamo, nel comune programma di governo ma anche nella società, rafforzare uno spirito di comunità nei confronti dei 5 Stelle".
"Noi non dobbiamo catapultare nei territori formule politiche che potrebbero anche provocare crisi di rigetto però - esorta Zingaretti - dobbiamo provare, territorio per territorio, a vedere se si riesce a fare una sintesi tra partiti diversi, come eravamo noi e i5Stelle fino a poche settimane fa, per mettere in campo nuove proposte una nuova classe dirigente".