Il segretario del Partito Democratico vuole elezioni anticipate dopo lo strappo di Salvini: "Per fortuna nei passaggi ci guiderà la saggezza di Mattarella"
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Nicola Zingaretti, segretario del Pd, si schiera contro la possibile alleanza con il Movimento Cinque Stelle, ipotesi caldeggiata da Matteo Renzi. "Un accordicchio Pd-M5s regalerebbe a Salvini uno spazio immenso. Nessuna paura del voto". "Matteo Salvini ha aperto la crisi. Il governo populista ha fallito e messo l'Italia in ginocchio e ora scappano per paura della Manovra finanziaria perché non sanno cosa fare", spiega Zingaretti.
"Occorre prepararsi con coraggio e passione alla battaglia politica. Non dobbiamo avere paura ma proprio nel nome dei rischi per la democrazia dobbiamo chiamare alla mobilitazione gli Italiani. Dobbiamo sì lanciare un allarme generale non per chiuderci ma per combattere strada per strada in ogni angolo del Paese la battaglia più dura. Loro, Salvini in primis, hanno fallito, e per questo scappano. Salvini ha provocato una crisi che è già costata miliardi di euro bruciati nella speculazione. E' caduto per una overdose di bugie che non sa più gestire" ha dichiarato il segretario Dem all'Huffington Post.
"Non credo ci siano scorciatoie - ha proseguito Zingaretti -. Dovremo trovare insieme la persona che meglio sappia rappresentare questa ricchezza e sostenerla con tutte le nostre forze perché l'Italia questo si aspetta da noi. Salvini non è affatto imbattibile". "Per fortuna, nei prossimi passaggi ci guiderà la saggezza del Presidente Sergio Mattarella" ha concluso Zingaretti.
Franceschini: "Dopo l'intervista di Renzi il Pd discuta senza rancori"
"Dopo l'intervista di Matteo Renzi invito tutti nel Pd a discutere senza rancori e senza rinfacciarsi i cambiamenti di linea. Io lo farò. Anche perché in un passaggio così difficile e rischioso qualsiasi scelta potrà essere fatta solo da un Pd unito e con la guida del segretario". Così su Twitter, Dario Franceschini, molto vicino al segretario Zingaretti ma al tempo stesso l'esponente del Partito Democratico che più si era speso dopo le elezioni del 4 marzo 2018 per trovare un'intesa con il Movimento Cinque Stelle per stilare un contratto di governo che consentisse di superare l'impasse post voto.