I pentastellati contestano inizialmente le pensioni da 2,3mila euro per poi salire a 5mila netti
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Quanto oro ci deve essere in una pensione cosiddetta "d'oro" per essere considerata appunto esagerata e quindi da ridurre? E' quanto si sono chiesti gli esponenti del Movimento 5 stelle i quali alla fine della valutazione sono arrivati a una conclusione: "Quando si parla di 'pensioni d'oro' si intendono assegni superiori ai 5mila euro netti". Un deciso passo indietro rispetto alla iniziale valutazione di 2,3mila euro contestata loro dall'ex premier Matteo Renzi.
Il leader del Partito democratico Matteo Renzi aveva infatti sollevato l'attenzione sui valori contestati inizialmente dai grillini: "Il Movimento Cinque Stelle ha proposto di recuperare 12 miliardi di euro tagliando 'le pensioni d'oro'. Di Maio in particolare ha detto: 'Se vogliamo prendere 12 miliardi di euro dalle pensioni dobbiamo tagliare a chi prende 2.300 euro di pensione'. Ci rendiamo conto? Qualcuno può legittimamente dire che duemila euro di pensione sono una pensione d'oro? A noi sembra folle".
"Renzi - aggiungono i 5 stelle tramite il loro ufficio comunicazione, - non faccia fakenews per distrarre dallo scandalo di bancopoli che colpisce Boschi e il suo partito".