PARLA IL MINISTRO

Inchiesta petrolio, Boschi: Guidi non insistette troppo su Tempa Rossa

"La sfiducia? Eʼ diventata un appuntamento fisso, come la Champions. Il procedimento di mio padre andrà avanti, ma per favore, giudicatemi per quello che faccio io"

05 Apr 2016 - 20:04

"Non c'è stata una particolare insistenza da parte di Federica Guidi. Essendo il ministro competente era normale che se ne interessasse". Così Maria Elena Boschi sull'emendamento Tempa Rossa. "Però - ha chiesto il ministro per i Rapporti con il Parlamento - un governo può interessarsi a mandare avanti un investimento? Poi se qualcuno ha sbagliato paga, e la magistratura deve fare il suo lavoro. Ma questo non può essere un alibi a non fare nulla".

Il ministro, intervistato a "Porta a porta", ha poi dichiarato di non sapere che Gianluca Gemelli fosse il compagno di Federica Guidi: "Sinceramente no, perché non l'ho mai conosciuto".

"Non insabbiamo come facevano altri" - "Noi non vogliamo insabbiare nulla - ha aggiunto la Boschi -, ci sono altri che lo hanno fatto in passato". E ha ribadito la disponibilità sua e di Matteo Renzi di essere ascoltati dai pm nell'inchiesta di Potenza, nel caso lo reputino opportuno.

"La sfiducia? Un appuntamento fisso, come la Champions" - "Le mozioni di sfiducia sono ormai un genere letterario, ce n'è una alla settimana, individuale o collettiva. Le opposizioni sono concentrate solo su questo", ha poi ironizzato la Boschi, aggiungendo che si tratta di "un appuntamento fisso: il mercoledì sera c'è la Champions, e il giovedì la fiducia".

"Minoranza Pd, basta con le scaramucce" - La minoranza Pd non verrà cacciata dal partito, ha continuato, il ministro, nemmeno se voterà contro al referendum sulle riforme, e farebbe bene a "lavorare insieme" alla maggioranza perché "le sfide che abbiamo davanti sono più grandi delle nostre scaramucce interne". C'è anche una parola per Cuperlo: "Gianni ha sbagliato, Renzi ha avuto un'investitura forte da parte del nostro elettorato. ha preso il 63% alle primarie proprio davanti a Cuperlo".

"Che non cacciamo nessuno lo abbiamo anche dimostrato" e questo vale anche in caso di no al referendum "perché sono altri i partiti che fanno le espulsioni, magari per un'intervista". "Noi - ha ripreso - non abbiamo quel tipo di cultura politica. Mi auguro si capisca che è importante lavorare insieme, nel Pd, perché le sfide che ci aspettano come Paese sono più grandi delle scaramucce interne. Credo sia molto più bello se lavoriamo insieme. Poi ci sarà il congresso nel 2017 e le elezioni nel 2018".

"La vicenda di mio padre non riguarda la mia attività" - Gli eventuali sviluppi processuali che riguardano il padre della Boschi non avranno conseguenze sul ministro, ha poi assicurato la Boschi. "Immagino che la posizione processuale di mio padre come degli altri colleghi che hanno amministrato Banca Etruria possa avere evoluzioni, lo do quasi per scontato. Ma questo non riguarda la mia attività. E' giusto che vengano accertate le responsabilità - e mi auguro che lo stesso rigore ci sia per tutte le banche che hanno avuto problemi come Banca Chieti, Banca Marche... - ma io credo di dover rispondere del mio operato, di dovere essere giudicata se sbaglio o se non sbaglio".

"Ottanta euro alle minime? Allo studio" - Infine, il ministro ha detto che "gli 80 euro alle pensioni minime sono in fase di valutazione", precisando che "il premier è stato molto cauto perché il progetto ha dei costi e ci sono molte aspettative nei cittadini".

E ancora, a una domanda se lei sia più tosta di Renzi: "No, lui è il più tosto di tutti".

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