NUOVE ELEZIONI

Piemonte, bocciato il ricorso di CotaOra si dovranno indire nuove elezioni

Il Consiglio di Stato conferma la sentenza del Tar con la quale è stato annullato il voto alle Regionali del 2010. La querelle era legata alla legittimità della lista "Pensionati per Cota". Governatore Cota: "Morte della democrazia"

12 Feb 2014 - 01:51
 © ansa

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Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dal governatore del Piemonte, Roberto Cota, contro la sentenza del Tar che ha annullato le regionali 2010, confermando quindi la sentenza di primo grado. L'esito delle consultazioni per rinnovare gli organi della Regione resta perciò annullato e si dovranno indire nuove elezioni.

"Il Consiglio di Stato - si legge infatti nel dispositivo finale dell'ordinanza - in sede giurisdizionale, previa riunione degli appelli, respinge le istanze cautelari e mantiene ferma l'esecutività della sentenza appellata".

La vicenda - La sentenza del Consiglio di Stato mette fine ad una vicenda iniziata poche settimane dopo il voto del 2010. Una querelle legata alla legittimità dei risultati delle elezioni regionali in Piemonte che ruota intorno alla lista "Pensionati per Cota". Il suo numero uno, Michele Giovine, ottenne un seggio a Palazzo Lascaris ma in seguito venne condannato a due anni e otto mesi di carcere (in via definitiva) per irregolarità nella presentazione delle candidature.

Contro il risultato del voto Mercedes Bresso, candidata alla presidenza per il centrosinistra, presentò un ricorso al Tar insieme a Luigina Staunovo Polacco, pasionaria dei "Pensionati e Invalidi", che l'aveva sostenuta.

Il 16 luglio 2010 arrivò la risposta interlocutoria del Tar che, di fatto, fu all'origine dell'allungamento dei tempi della vicenda: prima di decidere bisognava capire se la lista "Pensionati per Cota" fosse illegittima, e per questo era necessaria una causa civile che Bresso doveva attivare con una "querela di falso". Fra intoppi e rinvii, quella causa è ancora sospesa in Corte d'Appello (in teoria deve riprendere il 29 aprile).

Nel frattempo l'iter amministrativo è andato avanti a forza di ricorsi: sono stati investiti del caso il Consiglio di Stato e persino la Corte Costituzionale, che hanno preso decisioni interpretate di volta in volta come a favore dell'uno o dell'altro concorrente.

Poi, nel 2012, il momento chiave: il Consiglio di Stato sancì che "al Tar spetta ogni approfondimento" sulla falsità della lista dei Pensionati. In pratica, i giudici di Torino non devono aspettare la "querela di falso" per decidere. E i giudici di Torino, lo scorso 10 gennaio, hanno deciso: il ricorso Bresso è accolto, il voto è annullato. Una tesi confermata dal Consiglio di Stato.

Bresso: "Ora giustizia è definitiva" - "Giustizia è fatta, questa volta definitivamente". Così l'ex presidente del Piemonte Mercedes Bresso. "E' stata una battaglia lunga e dura - ha aggiunto Bresso - ma sono lieta. Ora i tempi per andare a votare accorpando le regionali con le europee e le amministrative ci sono tutti".

Chiamparino: "Finalmente Regione avrà certezze" - "Sono contento come cittadino: che vinca il centrodestra o il centrosinistra, tra pochi mesi il Piemonte tornerà ad avere certezze". Così Sergio Chiamparino, candidato in pectore del centrosinistra, ha commentato la sentenza.

Lega: "Una vergogna ma vinceremo" -
"La sentenza è una vergogna". Lo ha detto il segretario della Lega Salvini aggiungendo che, con le elezioni, "torneremo a vincere alla faccia dei poteri forti".

Cota: "Sentenza è la morte della democrazia" - La sentenza "è la morte della democrazia". Lo ha affermato il governatore Roberto Cota. La "sinistra vuole il Piemonte - aggiunge - pur avendo perso le elezioni". "Abbiamo salvato il Piemonte dal baratro, - ha sottolineato più volte - abbiamo tagliato i costi della politica di 30 milioni l'anno e ci vogliono mandare a casa perché, evidentemente, sono state fatte riforme importanti e non rispondiamo a un certo sistema di potere. Si vuole interrompere il lavoro di una giunta che in questi quattro anni ha rimesso in piedi e risanato il Piemonte".

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