L'ex sindaco di Milano si propone di dare voce all'area politica fuori dal Pd. Ma avverte Renzi: nessun accordo con la destra
Al referendum aveva detto sì, uno dei pochi uomini di sinistra a farlo. E ora, nel pieno della crisi politica che ha investito Renzi, Giuliano Pisapia esce allo scoperto: "Questo è il momento della verità. Sono pronto a tornare in pista per raccogliere l'eredità del movimento arancione, a unire la sinistra fuori dal Pd ma che vuole ricreare un grande centro sinistra". Ma a Renzi pone alcune condizioni: nessun patto con Alfano o Verdini.
La discesa in campo Pisapia la annuncia dalle pagine del quotidiano Repubblica con una lunga intervista. "I cittadini vogliono che ci sia un Parlamento che garantisca la governabilità, dove le mediazioni avvengano tra forze politiche che si riconoscono negli stessi valori e negli stessi principi. Oggi non è così, perché siamo in uno stato di necessità e non c'è una maggioranza alternativa a questa".
Nessun accordo con Alfano o Verdini - "Le elezioni sarebbero, per il Pd, il momento decisivo per le sue scelte. Renzi dovrebbe scegliere se guardare a un'alleanza a sinistra, formando un centrosinistra, o un'alleanza con il Nuovo Centro Destra che trasformerebbe il Pd in un partito geneticamente modificato". Dice Pisapia che invita dunque Renzi a mollare Alfano e Verdini. "Voglio mettere dei paletti ben precisi: nessuna alleanza con le forze di centro-destra o con quelle persone che non hanno la credibilità o l'affidabilità necessarie, anche se i loro voti oggi sono diventati indispensabili in Parlamento", ha aggiunto.
"Campo Progressista", il nome nuovo - "Serve un'alleanza aperta - propone dunque l'ex sindaco di Milano -, diamole un nome: Campo Progressista, che riunisca le forze di sinistra in grado di assumersi una responsabilità di governo. Non per motivi di potere ma per fare le cose di sinistra. Intendiamoci: anche questo governo ha fatto cose di sinistra, penso alle unioni civili, ma ha dovuto fare anche altre cose che nascevano dalla necessità di arrivare a un compromesso con un partito di centro-destra. Questo non va piu' bene". "Vanno unite associazioni, liste, pezzi di Sel e di Sinistra Italiana", spiega Pisapia.
Elezioni dopo la legge elettorale - Per Pisapia bisogna andare al voto "al più presto possibile, ma con una legge elettorale che sia uguale per le due Camere". Per evitare che ci siano due maggioranze diverse. "Noi vogliamo dare voce alla grande richiesta di unità del centrosinistra che ho sentito girando per l'Italia. E riuscire a parlare ai tanti disillusi che non sono più andati a votare, o hanno votato turandosi il naso. Dobbiamo restituire l'entusiasmo di fare politica agli italiani di sinistra che l'hanno perso", ha concluso Pisapia.