Il leader di Campo Progressista risponde alle critiche per la foto con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e sottolinea: "Il Pd non è mio nemico, divisi si perde"
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"Sono assurde, irreali e vergognosamente strumentali le polemiche sul mio abbraccio con Maria Elena Boschi", avvenuto alla Festa dell'Unità di Milano. E' quanto afferma il leader di Campo progressista, Giuliano Pisapia, dopo le critiche mosse da parte di esponenti di Mdp per la foto che lo ritrae assieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio. "Il Pd non è mio nemico, divisi si perde", ha sottolineato l'ex sindaco di Milano, candidato a diventare il leader della sinistra alternativa al Pd.
In un'intervista a La Repubblica, Pisapia ha ribadito la necessità di federare il centrosinistra, "un centrosinistra in discontinuità" con le politiche del Pd degli ultimi anni, "ma che nasca sapendo che gli avversari stanno da un'altra parte del campo, non da questo".
"Chi mi critica per l'abbraccio era nel Pd fino a pochi mesi fa" - Tornando sull'abbraccio con la Boschi, l'ex primo cittadino milanese ha dichiarato: "Ho salutato e abbracciato Boschi così come ho abbracciato centinaia di persone e sorriso non so per quante foto. Continuerò ad andare alle feste dell'Unità così come andrò alla festa di Legambiente, ai dibattiti con la Cgil, alle riunioni delle Officine delle idee, agli incontri organizzati dalla sinistra e dal centrosinistra. A quegli incontri costruttivi e non a quelli polemici. E mi colpiscono le polemiche di chi, fino a pochi mesi fa, era nel Pd e votava leggi che oggi critica".
"Il popolo dem non sarà mai mio nemico, ma con l'attuale Pd che si ritiene autosufficiente e con un sistema elettorale proporzionale alle elezioni, è evidente che ci sarà competizione", ha proseguito. Dunque l'obiettivo di Campo progressista non può essere "un partitino del 3 o 4%. Purtroppo c'è chi ha la memoria troppo corta e dimentica il fallimento della lista Arcobaleno".
"Non lavoro contro chi ha i miei stessi principi" - Secondo il numero uno di Campo progressista, "il prossimo governo deve dare risposte concrete alle sfide difficili che abbiamo davanti: le disuguaglianze, il lavoro, la lotta alle povertà, le politiche ambientali, il confronto, non lo scontro, con le forze sindacali e i corpi intermedi. E credo che gli avversari stiano da un'altra parte, non da questa del campo. La nostra idea è quella di avere alleati tutti quelli che stanno dalla tua stessa parte. Se lavori su quello che divide, sei condannato a perdere, perché divisi si perde". Ancora più esplicitamente: "Non sono disponibile a lavorare 'contro' chi ha gli stessi valori e gli stessi principi".