Tra i definanziamenti anche rigenerazione urbana, dissesto idrogeologico, beni confiscati a mafie. Il ministro Fitto: "Avranno altre coperture"
Il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha portato nella cabina di regia di Palazzo Chigi la proposta del governo per la rimodulazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che dovrà essere sottoposta alla Commissione Ue per il via libera alle modifiche. Dal piano originario escono 9 misure per un valore di 15,9 miliardi su 191,5. Questi interventi, assicura il governo, saranno comunque salvaguardati attraverso la copertura con altre fonti di finanziamento, come il Piano nazionale complementare al Pnrr e i fondi delle politiche di coesione.
Interventi per la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei Comuni per 6 miliardi, progetti di rigenerazione urbana per 3,3 miliardi, piani urbani integrati per 2,5 miliardi, gestione del rischio di alluvione e del rischio idrogeologico per 1,287 miliardi, idrogeno in settori hard-to-abate da 1 miliardo, servizi e infrastrutture sociali di comunità per 725 milioni, promozione di impianti innovativi (incluso offshore) per 675 milioni, valorizzazione dei beni confiscati alle mafie per 300 milioni, tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano per 110 milioni. Sono queste le 9 misure che saltano (in tutto o in parte considerando gli investimenti complessivi) dal Pnrr per un totale di circa 15,9 miliardi.
"Per taluni interventi sono emerse criticità rilevanti che non consentono la conferma del finanziamento a valere sul Piano. In tale contesto il governo attiva le misure necessarie per riprogrammare le risorse a favore di interventi coerenti e realizzabili nei tempi previsti e, contemporaneamente, assicura il completo finanziamento degli interventi stralciati dal Pnrr". Lo si legge in una sintesi del piano di modifica del Piano diffusa dal ministero degli Affari Europei alla fine della Cabina di Regia.
"Complessivamente sono previsti interventi per 19 miliardi che andranno a beneficio della crescita economica, occupazionale e di tutti i principali settori strategici selezionati in base ai criteri del RepowerEu relativi sia al raggiungimento degli obiettivi in ambito energetico sia alla tempistica di realizzazione entro il 2026". E' quanto sottolineato al termine della riunione della cabina di regia sul Pnrr. Il Repower, ha spiegato Raffaele Fitto, prevede 3 investimenti (reti, efficientamento e filiere produttive) e 6 riforme.
Sul Pnrr l'Ue accoglie "con favore l'accordo raggiunto nella Cabina di Regia italiana sul documento che delinea la revisione del piano, incluso il nuovo capitolo RePowerEu". Lo sottolinea un portavoce della Commissione Ue in merito alla presentazione della bozza. "Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità italiane e continuiamo le nostre discussioni tecniche costruttive sul piano rivisto. Attendiamo di ricevere la presentazione formale delle modifiche al piano entro la fine di agosto", fanno sapere dall'Europa.
"Abbiamo appreso oggi che, nell'ambito della rimodulazione dei finanziamenti, si propone di spostare sul programma RePowerEu 13 miliardi di euro di fondi Pnrr che erano stati assegnati ai Comuni, con l'impegno che altre fonti di finanziamento andranno trovate per le tre linee di intervento per le piccole e medie opere, per la rigenerazione urbana e per i Piani Urbani Integrati delle grandi città". Lo ha detto il presidente dell'Anci Antonio Decaro dopo la cabina di regia sul Pnrr. "E' una notizia che ci colpisce molto. I Comuni chiedono garanzie".