Politica, morta Tina Anselmi: fu il primo ministro donna italiano
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Fu nominata nel luglio del 1976 titolare del dicastero del Lavoro e della Previdenza sociale in un governo presieduto da Giulio Andreotti
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E' morta nella notte nella sua casa di Castelfranco Veneto (Treviso) Tina Anselmi, prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica. Fu nominata nel luglio del 1976 titolare del dicastero del Lavoro e della Previdenza sociale in un governo presieduto da Giulio Andreotti. Tina Anselmi, eletta più volte parlamentare della Democrazia Cristiana, aveva 89 anni.
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Renzi: "Scompare figura esemplare" - Per Matteo Renzi la Anselmi rappresentava "una figura esemplare della storia repubblicana. Partigiana, sindacalista, impegnata nella vita politica e nelle istituzioni, prima donna ministro della storia italiana - si legge in una nota del premier -. Il suo impegno per le pari opportunità e contro la P2 e la sua personalità forte e discreta ne hanno fatto un esempio per chiunque creda alla politica come passione per la libertà".
Il cordoglio del mondo della politica - Tanti i nomi della politica che hanno voluto ricordare la Anselmi. Tra questi Maria Elena Boschi ne cita una frase: "'Capii allora che per cambiare il mondo bisognava esserci'. Tina Anselmi c'è stata e il mondo lo ha cambiato", ha scritto infatti il ministro su Twitter. "L'Italia deve tanto a #TinaAnselmi" è invece il "tributo" del ministro Marianna Madia.
"Inflessibile avversaria dei poteri occulti. Con #TinaAnselmi se ne va una madre della democrazia italiana" è invece il ricordo della presidente della Camera Laura Boldrini.
Da staffetta partigiana a ministro - Nata il 25 marzo 1927 a Castelfranco Veneto e cresciuta in una famiglia cattolica e antifascista, decide di entrare nella Resistenza dopo essere costretta ad assistere all'impiccagione di 31 partigiani. Con il nome di battaglia "Gabriella" militerà nella brigata autonoma Cesare Battisti, al comando di Gino Sartor, e poi del Comando regionale veneto del Corpo volontari della libertà.
Dal dicembre 1944 aderisce alla Democrazia Cristiana: a 32 anni entra nel consiglio nazionale della Dc nel congresso che nominò Aldo Moro segretario al posto di Fanfani. Il 29 luglio del 1976 diventa la prima donna ministro in Italia, venendo scelta per il governo Andreotti III come ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale.
In seguito, sempre con Giulio Andreotti presidente del Consiglio, è anche ministro della Sanità contribuendo in maniera decisiva alla formulazione della riforma che porta alla nascita del Servizio Sanitario Nazionale.
Nel 1981, è nominata, nel corso dell'VIII Legislatura, presidente della Commissione di inchiesta sulla loggia massonica P2 di Licio Gelli, i cui lavori si concluderanno quattro anni dopo.
Il 18 giugno del 1998 Tina Anselmi riceve l'onorificenza di Dama di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana. Nel 2016 è celebrata la sua figura con l'emissione di un francobollo: è la prima volta che viene dedicato un francobollo a una singola persona ancora in vita.