LA RICOSTRUZIONE

Caso Pozzolo (FdI), sugli spari a Capodanno la vittima smentisce il deputato: "Non ho mai toccato l'arma" | Presentata la querela in procura

Il giovane ferito conferma la testimonianza di un poliziotto presente alla festa: "Pozzolo ha tirato fuori la pistola ed è partito il colpo". E ai pm ribadisce di non avere maneggiato l'arma

04 Gen 2024 - 21:55

Luca Campana, il 31enne che la notte di Capodanno è rimasto ferito da un proiettile esploso dalla pistola di Emanuele Pozzolo, ha presentato una querela contro il deputato di Fratelli d'Italia in procura a Biella. Si sono così cristallizzate le condizioni di procedibilità per l'applicazione del reato di lesioni. L'uomo, attraverso il suo avvocato, ha smentito la ricostruzione dell'incidente fatta dal parlamentare: "Non è andata come dice lui, io non ho mai raccolto da terra quell'arma, né l'ho toccata". Versione che poi ha ribadito davanti ai pm.

© Tgcom24

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La festa a Rosazza e il colpo partito dalla pistola di Emanuele Pozzolo

 Campana, genero di un agente della scorta del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, era alla festa familiare, allargata anche ai parenti degli agenti. In tutto una trentina di persone. Il cenone nei locali della Pro Loco di Rosazza era finito, avevano sparecchiato e alcuni se n'erano già andati. Il deputato di Fratelli d'Italia Pozzolo aveva atteso la mezzanotte in casa con la famiglia, e alla Pro Loco si è presentato intorno all'una e un quarto. Con sé il mini-revolver da cui è partito un colpo che ha ferito il 31enne.

Il testimone: "Il deputato Pozzolo ha tirato fuori l'arma ed è partito il colpo"

 La ricostruzione di quegli attimi resta da chiarire. Secondo quando riporta Repubblica, ai carabinieri il deputato di Fratelli d'Italia ha riferito che "la pistola è caduta in terra, quel ragazzo (Campana, ndr.) l'ha raccolta ed è partito lo sparo". Versione smentita però sia dal racconto della vittima, sia da quello di diversi testimoni presenti alla festa. Uno, in particolare, quello di un agente di polizia, combacia con la testimonianza del giovane ferito. "Pozzolo è arrivato a fine serata - ha raccontato l'agente -: era allegro, ha tirato fuori la pistola senza che nessuno glielo avesse chiesto e all'improvviso è partito lo sparo".

Cos'è la North American arms LR22, la "mini-pistola" del deputato di FdI Emanuele Pozzolo

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Campana: "Si prendano le loro responsabilità"

 "Sono arrabbiato per quel che si è detto finora.  Capisco che è stato un fatto accidentale: mi basta che ci si prendano le proprie responsabilità", sottolinea l'elettricista di 31 anni rimasto ferito.  L'uomo ha spiegato di non avere capito se l'arma fosse finta o vera. "Quando ho sentito di essere stato colpito a una gamba - racconta - pensavo che fosse un proiettile tipo quelli del paintball. Mi sono spostato in un'altra stanza per verificare e
quando ho visto il buco sono stato male". "Sul momento - aggiunge - era doloroso ma sopportabile. Però da quando mi hanno estratto il proiettile ho un crampo continuo al muscolo e ogni movimento aumenta il dolore". 

"Altri spari alla festa prima dell'arrivo di Pozzolo"

 Quello partito dall'arma di Pozzolo, tuttavia, non sarebbe l'unico colpo esploso durante la festa di Rosazza. L'ipotesi, riportata da Repubblica, emerge dagli ambienti della polizia penitenziaria in Piemonte. Alla cena avrebbero partecipato diversi agenti, con amici e parenti. Alcuni di loro, alla mezzanotte, si sarebbero allontanati per esplodere botti e fuochi d'artificio. Pare che qualcuno abbia preso la sua pistola e abbia sparato in aria. Uno scenario che dovrà ora essere verificato dalla procura di Biella. Gli investigatori stanno raccogliendo le testimonianze di chi era alla festa e stanno cercando di stilare la lista completa dei presenti, per capire in particolare quante fossero le persone armate.

Tra le persone finora sentite da magistrati e militari, non risulterebbero il sottosegretario Delmastro e nemmeno la sorella Francesca, sindaca di Rosazza, che aveva affittato proprio i locali della Pro Loco per la festa con familiari e la scorta del fratello, i cui componenti avevano portato anche i propri parenti, per restare tutti insieme la sera della vigilia. Andrea Delmastro al momento dello sparo, come lui stesso aveva dichiarato anche ai giornali subito dopo i fatti, era già a qualche centinaio di metri di distanza, alla sua auto, per sistemare alcune borse con avanzi del cenone, pronto a rincasare con la propria famiglia. La sorella invece aveva raccontato di essere andata via da un po', dopo avere aiutato a sparecchiare, anche per la necessità di badare al proprio cane.

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