Viene modificato il semestre bianco ed eliminata la controfirma del governo su una serie di atti propri del presidente della Repubblica
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Il Senato ha approvato l'articolo 3 del ddl sul premierato elettivo, che modifica il semestre bianco, e il 4, che elimina la controfirma del governo su una serie di atti propri del presidente della Repubblica. Le opposizioni hanno fatto ostruzionismo durante l'esame del disegno di legge costituzionale e in aula si è sfiorata la rissa.
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L'articolo 3 approvato a Palazzo Moadama riguarda il cosiddetto semestre bianco, cioè gli ultimi sei mesi del mandato del presidente della Repubblica. Per coordinarlo con il resto della riforma si prevede che il Capo dello Stato possa sciogliere le Camere anche nel semestre bianco, quando lo scioglimento "costituisce atto dovuto", vale a dire è richiesto dal premier eletto sfiduciato o dimissionario, come prevede l'articolo 7 del ddl.
L'articolo 4 modifica invece l'articolo 89 della costituzione. Il nuovo recita: "Gli atti del Presidente della Repubblica sono controfirmati dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità. Non sono controfirmati la nomina del Presidente del Consiglio dei ministri, la nomina dei giudici della Corte costituzionale, la concessione della grazia e la commutazione delle pene, il decreto di indizione delle elezioni e dei referendum, i messaggi alle Camere e il rinvio delle leggi".
Dopo l'approvazione dei due articoli, il Senato ha sospeso l'esame del ddl sul premierato elettivo che riprenderà dopo le elezioni europee, martedì 11 giugno alle 16.
Durante i lavori la tensione è salita. Le opposizione hanno fatto ostruzionismo e si è rischiata la rissa tra i senatori Menia di FdI e Croatti del M5s. Si è reso necessario l'intervento dei commessi per dividerli e la seduta è stata sospesa. "Qui la questione non è se non stiate capendo o siate in malafede, perché non ci vuole molto a capire che il fatto di non poter toccare gli ultimi sei mesi e quell'ultimo semestre è una garanzia affinché non si possa essere giochi di potere né la ricerca di equilibri fuori dall'Assemblea - ha detto il senatore Ettore Lilcheri del M5s -. Non lo dico a voi, però, ma ai colleghi dell'opposizione: il punto è che loro possono fare tutto, colleghi, perché loro sono Giorgia! Ma sappiate che la Costituzione uscirà dalle vostre mani e andrà nelle mani dei cittadini". Parole che hanno fatto infuriare Roberto Menia, tanto che si è scatenata la lite tra il senatore FdI e l'M5s Croatti, mentre altri colleghi si frapponevano tra i due per evitare lo scontro, fino all'intervento degli assistenti parlamentari.