L'ex presidente della Camera aveva postato la bandiera tricolore sul suo profilo Instagram, poi si è sfilato dalla corsa
"Prima di noi viene l'Italia". Lo ha scritto l'ex presidente della Camera Pierferdinando Casini nella descrizione di un post Instagram sul suo profilo. Nella mattina di sabato 29 gennaio, prima della settima votazione per eleggere il Presidente della Repubblica, aveva parlato ai giornalisti sotto casa sua: "Il mio nome può essere sul tavolo solo se rappresenta un momento di unità e di convergenza. L'Italia viene prima delle nostre ambizioni personali".
Nelle quattro ore successive sono rimbalzate tante ipotesi, da Casini stesso a Draghi. Poi la svolta, Salvini in Transatlantico ha parlato così con i cronisti: "Consideriamo che non sia più serio continuare con i no e i veti incrociati e dire al Presidente di ripensarci". È la prima di una serie di dichiarazioni che hanno portato la maggior parte dei partiti ad allinearsi sul nome di Mattarella come successore di sé stesso.
Intorno a mezzogiorno anche Casini, dall'aula di Montecitorio, si sfila: "L'Italia non può ulteriormente essere logorata da chi antepone le proprie ambizioni personali al bene del paese. Certamente io non voglio essere tra questi. Chiedo al Parlamento, di cui ho sempre difeso la centralità, di togliere il mio nome da ogni discussione e di chiedere al Presidente della Repubblica Mattarella la disponibilitaà a continuare il suo mandato nell'interesse del paese". Negli stessi momenti arrivano ulteriori conferme in questo senso da deputati e senatori di Pd, Lega, Italia Viva e M5s.
Infine Casini lascia la Camera e si rivolge ai cronisti: "Ragazzi, tutto è bene quel che finisce bene. Viva l'Italia".