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Sul tavolo il nome di Casini. Smentito l'incontro di Salvini con Cassese. Conte: "Percorso trasparente, non facciamo inciuci"
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Ennesima fumata nera nel terzo giorno di votazione per l'elezione del presidente della Repubblica, a Montecitorio. Tra i partiti regna il caos e un nome su cui convergere ancora non c'è. Il centrodestra si riunisce giovedì mattina, prima della quarta votazione che vedrà il quorum scendere a quota 505. Sul tavolo ci sarebbe il nome di Casini. Ma Letta mette un punto fermo: le trattative in corso, spiega, si chiuderanno con il voto sul nuovo presidente venerdì.
"Se non ci sono novità, domani voteremo scheda bianca, come è giusto che sia. Se, invece, arriveremo a delle novità prima del voto delle 11, allora ci incontreremo e ne discuteremo". Lo dice Enrico Letta in assemblea con i gruppi Pd. La riunione si è conclusa pochi minuti fa, senza dibattito dopo la relazione del segretario.
"È una trattativa difficile perché dal centrodestra sono arrivati tutti no. Ma lo schema di lavoro è stato diverso: i nostri no erano pubblici, i loro una lunga sfilza di no privati. Spero che almeno uno dei loro no si trasformi in sì. Per ora il centrodestra nella sua interezza ha detto di no a tutte le nostre ipotesi di personalità terze: Mattarella, Draghi, Amato, Casini, Cartabia, Riccardi". Lo ha detto Enrico Letta, a quanto si apprende, ai grandi elettori Pd.
Quello di stasera è "un doveroso aggiornamento verso tutti voi dopo i passaggi fatti anche con la cabina di regia. Questo è il momento per chiarire il percorso sin qui fatto. Noi non siamo una forza politica che fa inciuci o caminetti, nessuno scambi la necessità di riservatezza col fatto che seguiamo percorsi poco trasparenti". Lo ha detto Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, aprendo l'assemblea dei grandi elettori stellati.
"A differenza degli altri, noi siamo partiti con i quattro punti cardinali della nostra bussola e stiamo arrivando con gli stessi punti cardinali. Questo lo rivendico: grazie alla nostra fermezza il centrodestra ha fatto i conti con la realtà. Perché qualunque presidente voteremo venerdì - qualcuno di noi sarà contento, qualcuno altro meno - l'obiettivo più grande lo avremo raggiunto: tramontata la candidatura di parte, si negozierà infatti un nome non di parte e autorevole. E questa è una nostra vittoria: non ci sarà un presidente di destra". Lo dice Enrico Letta, a quanto si apprende, nell'assemblea dei grandi elettori Pd.
"Ora viene il passaggio più complesso, in cui ognuno di noi ha un'idea e dobbiamo trovare una sintesi. Una complessità mai così forte". Lo ha detto Enrico Letta all'assemblea dei grandi elettori Pd. "Nel Parlamento più frammentato di sempre c'è una sovrapposizione di due perimetri diversi: quello della maggioranza e quello del centrosinistra", ha osservato.
È destituito di ogni fondamento qualsiasi riferimento o commento del M5S a nomi di possibili candidati al Quirinale. Il Movimento sta dialogando per una soluzione condivisa. Lo precisano fonti qualificate dei Cinquestelle in riferimento a voci di una uscita dalla maggioranza nel caso del sostegno da parte del centrosinistra a una candidatura di Pierferdinando Casini.
Il vertice del centrodestra, previsto per le 22:30, è stato rinviato a domani mattina alle ore 8:30, prima della quarta votazione per il Presidente della Repubblica. Proseguono i contatti tra le varie forze politiche sul mandato affidato a Matteo Salvini per una candidatura unitaria. Il confronto è aperto anche sul nome dell'ex presidente della Camera, Pierferdinando Casini.
Il centrodestra dovrebbe riunirsi intorno alle 22:30 per confrontarsi sul candidato alla Presidenza della Repubblica. Secondo quanto viene riferito da fonti della Lega, Salvini avrebbe avuto il mandato "pieno" a trattare sul nome.
Secondo fonti riportate dall'agenzia LaPresse, il Centrodestra starebbe valutando la candidatura di Pierferdinando Casini.
Stasera Matteo Salvini incontrerà gli alleati di governo. Lo ha detto, a quanto si apprende, il leader della Lega ai grandi elettori riuniti pochi minuti fa. Salvini, spiegano, ha citato i partiti, Pd, M5s, Iv, ma non i nomi dei leader.
"FdI continua a ritenere imprescindibile una votazione compatta del centrodestra su un candidato della coalizione, come concordemente valutato nell'ultimo vertice. A Matteo Salvini il mandato d'individuare, attraverso le sue molteplici interlocuzioni, il candidato più attrattivo tra quelli presentati ieri". Lo comunica in una nota Fratelli d'Italia.
"Il presidente Silvio Berlusconi e Matteo Salvini hanno avuto una lunga e cordiale telefonata. Al centro del colloquio i principali dossier politici e, in particolare, l'elezione del prossimo presidente della Repubblica". E' quanto fanno sapere fonti di Fi e Lega in una nota.
"Se domani si va al muro contro muro tra centrodestra e centrosinistra, si rischia di spaccare seriamente la maggioranza". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, aggiungendo: "Cerchiamo un nome condiviso tra centrodestra e centrosinistra".
"Se dovessi decidere io, domani il centrodestra deve mettere in campo uno dei nomi della rosa". Lo ha detto il senatore di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa, aggiungendo: "Ci aspettavamo che entrassero nel merito nel dire chi ritenevano più adatto. Se non entrano nel merito, credo che spetti al centrodestra uscire dal pantano e fare un nome e votarlo. Faremo di tutto affinché giovedì ci sia un nome unico del centrodestra. Fino a stamattina si discuteva tranquillamente sulla possibilità di votare Nordio, si è ritenuto di no e abbiamo optato per Crosetto".
"Se dovessi decidere io domani il centrodestra deve mettere in campo uno dei nomi della rosa. Ci aspettavamo che entrassero nel merito nel dire chi ritenevano più adatto. Se non entrano nel merito credo che spetti al centrodestra uscire dal pantano e fare un nome e votarlo". Lo dice ai microfoni del La7 il senatore di Fratelli d'Italia, Ignazio La Russa. "Faremo di tutto - aggiunge - perché domani ci sia un nome unico del centrodestra".
Il presidente uscente Sergio Mattarella ha ottenuto oltre 120 voti. E' quanto emerge dallo scrutinio delle schede della terza votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica. Molte schede hanno riportato il nome di Guido Crosetto, oltre 100, quindi molti di più dei 63 grandi elettori di FdI, mentre a oltre quota 50 si attesta Pierferdinando Casini. Cresce anche il giurista Paolo Maddalena, sostenuto dagli ex grillini di Alternativa C'è, passato dai 39 voti di ieri ai 60 di oggi.
"Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all'opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un'operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe in sintesi il modo più diretto per far saltare tutto". Così il segretario Pd, Enrico Letta, su Twitter.
"Sono onorato. Non ho seguito alcuno spoglio ma sono commosso. C'è la capacità del centrodestra di essere attrattivo anche fuori dal centrodestra". Così Guido Crosetto, a Montecitorio, commenta lo spoglio delle schede della terza votazione per il Presidente della Repubblica. Al momento i voti per Crosetto hanno superato il numero dei componenti del gruppo FdI che lo ha proposto.
Fumata nera anche nel terzo scrutinio per l'elezione del presidente della Repubblica. Molte preferenze per Mattarella e Crosetto. Spunta anche Casini.
Nel corso dello scrutinio della terza votazione per l'elezione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha superato quota 50.
Il Movimento 5 Stelle "dice sì a Draghi" al governo, "perché l'Italia è ancora in ginocchio e ora è il momento più duro". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, ribadendo il sostegno al premier e "alla visione di cui lo abbiamo investito. Siamo disponibili a rilanciare e supportare azioni di governo per un patto con i cittadini sottoscritto tutti insieme".
Si è conclusa nell'Aula di Montecitorio la terza votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle Regioni per eleggere il presidente della Repubblica. Parte ora lo spoglio, che viene effettuato personalmente dal presidente della Camera Roberto Fico.
"Penso di essere l'uomo politico più antipatico d'Italia, ma anche chi mi odia sa che non faccio operazioni per me". Lo dice Matteo Renzi, commentando le voci che vorrebbero voti di Iv sulla eventuale candidatura della Casellati al Colle, in cambio della presidenza del Senato per Italia Viva. "Nessuno me lo ha offerto, ma vi sembro il tipo che dà i suoi voti per uno scambio? Io 'ste cose non le faccio, è una ipotesi che non esiste. Magari mi sfracello nel muro, o faccio sfracellare qualcun altro (sono successe tutte e due le cose) ma non faccio operazioni per me", conclude ricordando che nelle trattative sul Conte ter a Iv fu offerto di tutto.
Contatti sono in corso, a quanto si apprende da fonti parlamentari, tra i vertici del Pd e il leader della Lega Matteo Salvini. Il tentativo dei dem, che lavorano per un vertice della maggioranza di governo, è di convincere il leader leghista a non procedere domani al voto su un candidato di centrodestra perché, è il ragionamento, così salta la maggioranza. Si creerebbe un muro contro muro e una situazione di caos con il rischio di precipitare il Paese in una situazione di forte instabilità ma il Pd, assicurano fonti del Nazareno, lavora per evitarlo.
"Non partecipiamo a nessun conclave". L'ha detto il capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato, Luca Ciriani ai cronisti dopo aver confermato il voto su Guido Crosetto.
Fratelli d'Italia nel corso della terza votazione voterà Guido Crosetto. E' quanto si apprende da fonti di Fratelli d'Italia.
"Fratelli d'Italia non voterà scheda bianca. Fermo restando l'assoluta compattezza del centrodestra che non è minimamente in discussione l'immagine che il Parlamento sta dando agli italiani è incomprensibile, dobbiamo dare all'assemblea un segnale: non si può continuare a rimanere per giorni in una situazione di stallo". E' quanto rendono noto fonti di Fdi.
Iv voterebbe Elisabetta Casellati per il Quirinale? "Nel pomeriggio faremo una dichiarazione ufficiale, vediamo che succede stamattina". Lo dice Matteo Renzi in transatlantico. Mario Draghi è bruciato? "No", risponde.
Secondo quanto si apprende da fonti M5s, c'è stata una lunga telefonata di aggiornamento tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Piena sintonia tra il presidente e il fondatore dei pentastellati sulla linea che il Movimento 5 stelle sta tenendo in questa trattativa per il Quirinale, mirata a garantire piena stabilità all'attuale esecutivo per continuare a rispondere alle urgenze del Paese e a trovare un candidato autorevole e super partes.
Anche il Pd, il M5s e Leu hanno confermato l'indicazione di scheda bianca alla terza votazione.
Tutti i gruppi del centrodestra daranno indicazione ai propri Grandi elettori di votare scheda bianca anche alla terza votazione per il presidente della Repubblica, l'ultima con il quorum dei due terzi. E' stata quindi esclusa l'ipotesi di votare uno dei nomi della rosa proposta martedì: era circolato il nome di Carlo Nordio. La decisione sarebbe stata presa, secondo fonti del centrodestra, nel corso dell'incontro tra Salvini, Meloni e Tajani.
Negli uffici della Lega alla Camera si è da poco conlcuso un incontro fra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani
Prova in aula o conclave per eleggere il presidente della Repubblica? "Se perdo tre chili male non mi fa, però non c'è bisogno di stare lì.... Il mio tentativo è dialogare. Certo se dall'altra parte c'è qualcuno che mi dice qualunque nome ti dico no... Noi potremmo fare altri dieci nomi, spero che ci sia un nome oggi". Lo ha detto Matteo Salvini ad Agorà su Rai Tre all'arrivo a Montecitorio.
"Con i tre nomi del centrodestra si è fatto un passo avanti, stiamo parlando finalmente di iniziare a discutere, a votare nomi. Basta con questa manfrina delle schede bianche che mal si lega alla situazione che stiamo vivendo. Bisogna fare presto". Lo ha detto Matteo Renzi su Rai3. "Sono nomi di livello - aggiunge -, ma noi non li voteremo". E sull'ipotesi Casellati: "Che il centrodestra faccia tre nomi per tirare il quarto mi sembra una mancanza di rispetto per i tre candidati. Come dire che sono finiti".
"Il nuovo premier non lo troviamo a Campo dei Fiori.... Stiamo lavorando già a un presidente della Repubblica e io ho un'idea. Qualora Draghi lasciasse il governo avremmo settimane di confusione, sarebbe un problema per l'Italia, con la crisi economica, sanitaria...". Lo dice Matteo Salvini arrivando alla Camera.
"Casellati? E' la seconda carica dello Stato, non ha bisogno di essere candidata. Pera, Moratti e Nordio sono nomi all'altezza. Spero che Conte e Letta non si fermino al no". Lo ha detto Matteo Salvini prima di andare nei suoi uffici a Montecitorio. "Il mio tentativo è quello di dialogare", ha aggiunto.
"Se vedrò Letta? Oggi incontrerà tutti, è il mio lavoro". Lo ha detto Matteo Salvini prima di entrare nei suoi uffici a Montecitorio.
E' stato fissato per le 9:30 l'incontro dei grandi elettori di Forza Italia in vista del terzo giorno di votazione per il successore di Mattarella.
Nel terzo giorno di voto il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte dice che non è il momento del muro contro muro e fa la sua rosa di nomi candidabili per il Quirinale che a suo avviso, dicono fonti M5s, potrebbero essere condivisi con gli altri partiti. Rosa che comunque è stata tenuta nascosta perché durante il vertice si è deciso di non contrapporre formalmente altri nomi a quelli del centrodestra.
"No a una guerra delle due rose, non serve". Pd, M5S e Leu non rispondono con altri nomi d'area alle candidature di Letizia Moratti, Marcello Pera e Carlo Nordio avanzate dal centrodestra. Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza, dopo un faccia a faccia che va avanti per quasi due ore, definiscono "un passo in avanti, utile al dialogo" la mossa fatta dai leader del campo "avversario". Ma rilanciano che serve "un nome super partes". E proprio per questo motivo che il segretario dem ha invocato "un conclave per arrivare a una soluzione condivisa".
"Al Quirinale o a Palazzo Chigi, l'Italia e l'Europa hanno bisogno di Mario Draghi. Quindi la battaglia silenziosa che si sta svolgendo dietro le quinte a Roma è altrettanto importante per il futuro dell'Europa". Lo scrive Le Monde in un editoriale dal titolo "Draghi al centro del gioco, la battaglia a Roma è importante anche per il futuro dell'Europa". Nell'articolo il quotidiano francese si chiede se "il presidente del Consiglio dovrebbe ascoltare le preoccupazioni dei suoi sostenitori e sacrificare le sue ambizioni personali sull'altare degli interessi superiori dell'Italia", al fine di mantenere una stabilità nel governo, che, in sua assenza, potrebbe non durare fino al 2023.