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Ci sarebbe anche stata una telefonata tra Draghi e il segretario dem. Tajani: "Non accettiamo veti sui candidati di centrodestra". Conte "frena" il premier: "Rimanga al governo"
Al primo giorno di votazione fumata nera per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica, i partiti scelgono in massa la scheda bianca. Intanto, dopo il summit con Mario Draghi, Matteo Salvini incontra Enrico Letta e Giuseppe Conte per cercare un accordo. Secondo quanto hanno detto fonti M5s c'è stata "totale sintonia". Draghi avrebbe avuto anche un colloquio con il segretario dem.
Al primo giorno di votazione fumata nera per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica: i partiti hanno scelto in massa la scheda bianca e nessuno ha raggiunto il quorum fissato a 672 voti.
Fumata nera nella prima votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle Regioni per eleggere il presidente della Repubblica. Nessuno, ha detto il presidente della Camera Roberto Fico proclamando il risultato dello spoglio, ha raggiunto il quorum previsto dalla Costituzione dei due terzi dei componenti del Collegio. Sono 672 le schede bianche. Servirà dunque una nuova votazione, già prevista per martedì a partire dalle 15.
E' durato un'ora nell'aula della Camera lo spoglio delle schede nella prima votazione per eleggere il presidente della Repubblica. A breve verrà dato il risultato dello scrutinio.
Nello spoglio della prima votazione per il presidente della Repubblica un voto è andato ad Amadeus e uno a Bruno Vespa.
Mentre e' ancora in corso lo spoglio della prima votazione per il presidente della Repubblica, insieme alla stragrande maggioranza di schede bianche, preferenze sono arrivare anche per Mario Draghi, Marta Cartabia e Silvio Berlusconi.
"Sergio Mattarella". Tra le numerose schede bianche, nel corso del primo scritinio ancora in corso, compaiono anche due preferenze per l'attuale presidente della Repubblica.
Nello spoglio della prima votazione per il presidente della Repubblica un voto va a Alberto Angela.
E' terminata la prima votazione a Montecitorio per l'elezione del presidente della Repubblica. Sarà il presidente Roberto Fico ad effettuare lo spoglio delle schede. Concluse anche le due chiame per i delegati regionali.
Lungo blackout della connessione Internet e wi-fi della Camera dei deputati nel pieno delle votazioni per l'elezione del presidente della Repubblica. A Palazzo Montecitorio poco dopo le 18 la rete web si è bloccata mentre ha continuato a funzionare solo la rete Intranet interna. Fuori servizio anche le connessioni della sala stampa e del circuito delle agenzie, quindi al black-out informatico si è aggiunta anche un'interruzione del flusso informativo verso l'esterno. Si esclude che si tratti di un attacco hacker. All'origine del problema ci sarebbe invece il guasto di una macchina.
"Sto lavorando perché nelle prossime ore il centrodestra unito offra non una ma diverse proposte di qualità, donne e uomini di alto profilo istituzionale e culturale, su cui contiamo ci sia una discussione priva di veti e pregiudizi, che gli italiani non meritano in un momento così delicato dal punto di vista economico e sociale". Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi avrebbe avuto un colloquio telefonico con il segretario del Pd Enrico Letta. Fonti di Palazzo Chigi e del Nazareno, interpellate in proposito, hanno replicato con un "no comment".
Si è conclusa nell'Aula di Montecitorio la chiama dei deputati per l'elezione del presidente della Repubblica. Dopo una sospensione, scatta la chiama dei delegati delle Regioni.
Dieci su 17 sono i grandi elettori positivi al Covid o in quarantena che, dopo aver presentato un certificato, si sono recati al "seggio speciale" allestito nel parcheggio della Camera per votare alle elezioni del presidente della Repubblica.
Nell'incontro tra Giuseppe Conte e Matteo Salvini c'è stata "totale sintonia sulla necessità di rafforzare e intensificare il confronto, iniziato la settimana scorsa, per mettere da parte al più presto le schede bianche e scrivere un nome che unisca il Paese". Lo affermano fonti del M5s commentando l'incontro tra il leader M5s e quello della Lega avvenuto negli uffici dei gruppi a Montecitorio.
"Abbiamo aperto un dialogo, è positivo". Così Enrico Letta, segretario del Pd, risponde a chi lo interpella in transatlantico sull'incontro con Matteo Salvini. "Ci rivediamo domani", aggiunge.
Si è concluso dopo circa trenta minuti a Montecitorio l'incontro sul nuovo presidente della Repubblica fra il segretario della Lega Matteo Salvini e il leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte.
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E' in corso alla Camera un incontro tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte. Lo rende noto la Lega
Lungo e cordiale incontro tra Matteo Salvini ed Enrico Letta negli uffici della Lega alla Camera. Con il faccia a faccia si è aperto un dialogo: i due leader stanno lavorando su delle ipotesi e si rivedranno domani. Lo riferiscono note della Lega e del Partito Democratico.
La seduta a Montecitorio è ripresa con la prima chiama dei deputati. I parlamentari hanno ricevuto una fascia oraria in cui presentarsi in Aula per votare e l'ordine alfabetico viene ripetuto in Transatlantico dai commessi con un microfono.
"Berlusconi è chiaro che è un nome che spaventa, ma è troppo forte. Non ha pazienza ma ha una dote importante in politica: il coraggio". Lo ha detto Umberto Bossi, conversando con i giornalisti alla Camera a margine delle votazioni per il presidente della Repubblica.
A causa delle norme anti-Covid, a Montecitorio si vota per fasce orarie. Dopo Bossi hanno votato quattro parlamentari costretti sulla sedia a rotelle, quindi la senatrice a vita Elena Cattaneo, con le stampelle per l'incidente riportato quando è stata scippata a Milano. Quindi gli altri senatori a vita: Giorgio Napolitano era assente, come anche Carlo Rubbia. Presente Liliana Segre. Ogni grande elettore si disinfetta le mani prima di ricevere la scheda, vota e quindi la depone nell'insalatiera, l'urna in vimini e oro rivestita di raso verde che le contiene.
Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte incontra il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani. L'incontro è in corso al gruppo M5s alla Camera in sala Tatarella.
Si è conclusa a Montecitorio la chiama dei senatori per l'elezione del presidente della Repubblica. La seduta e' stata sospesa per dieci minuti e riprendera' con la chiama dei deputati.
"Non è possibile andare avanti con tatticismi e schede bianche. Voteremo da subito Marta Cartabia e invitiamo grandi elettori e grandi elettrici a fare lo stesso. Basta trovare sempre una scusa per non votare una donna, anche quando ha il profilo perfetto". Lo annuncia su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda. Stessa decisione presa da Più Europa: "La nostra democrazia vive da tempo una grave crisi costituzionale, il nome e la storia di Marta Cartabia, che voteremo oggi, sono garanzia di un presidio rigoroso e intransigente della Costituzione e dello stato di diritto - spiega il presidente Riccardo Magi -. Non una candidata di bandiera, una proposta seria a tutto il Parlamento affinche' sia all'altezza di questa momento decisivo".
La Lega fa sapere che l'incontro fra Matteo Salvini e Giorgia Meloni alla Camera si è concluso ed è "stato utile per fare il punto della situazione".
Al via nell'Aula di Montecitorio la prima votazione del Parlamento riunito in seduta comune, integrato dai delegati regionali. Al banco della presidenza ci sono Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati. Il quorum richiesto è di due terzi dei componenti del Collegio. Prima dell'inizio della chiama, Fico ha spiegato le modalità di voto. Il primo a essere chiamato a votare è stato Umberto Bossi, entrato in sedia a rotelle nella cabina elettorale.
Ha appena votato Pier Ferdinando Casini che, dopo aver deposto la scheda nell'urna, è andato a salutare Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati al banco della presidenza e ha avuto un breve confronto con la capogruppo FI al Senato Anna Maria Bernini e il senatore leghista Stefano Candiani. I grandi elettori entrano nell'emiciclo a gruppi di 50 e, in attesa di essere chiamati per entrare in cabina, si disperdono sui banchi per mantenere la distanza. Poi si dispongono in fila indiana in attesa del loro turno.
La Lega rende noto che oggi il leader del Carroccio Matteo Salvini incontrerà Enrico Letta e Giuseppe Conte.
E' arrivato a bordo di un'ambulanza il primo tra i 15 elettori positivi o in quarantena che hanno chiesto di votare per il presidente della Repubblica al seggio speciale "drive in" allestito nel parcheggio di Montecitorio.
"La Lega voterà scheda bianca". È l'indicazione emersa durante la riunione con Matteo Salvini in corso alla Camera. "Confermeremo di essere seri e responsabili", ha detto il leader del partito.
Una "apertura di dialogo vero con il centrodestra e la volontà di preservare Andrea Riccardi come profilo ideale" di candidato alla presidenza della Repubblica. E' quanto emerge dal vertice di Pd, M5s e Leu, a quanto riferiscono fonti del Nazareno. I leader e i capigruppo si sono visti dopo le assemblee dei rispettivi grandi elettori per "condividere le conclusioni" dei loro partiti e confermare la scheda bianca alla prima votazione. Intanto "nel pomeriggio" si svolgerà il vertice tra Letta e Salvini.
Fratelli d'Italia oggi voterà scheda bianca alla prima votazione per il Capo dello Stato. Lo ha deciso l'assemblea dei grandi elettori del partito guidato da Giorgia Meloni, riunitasi a Montecitorio.
"Molte personalità, che provengono dall'area del centrodestra, avrebbero il curriculum e lo standing per ricoprire il ruolo di presidente. Nomi come quello di Marcello Pera, Letizia Moratti, Elisabetta Alberti Casellati, Giulio Tremonti, Franco Frattini sono tutti autorevoli - dice Giorgia Meloni -. Io ho chiesto di allargare la rosa anche alle personalità che non hanno un trascorso politico e per questo abbiamo aggiunto il nome di Carlo Nordio, su cui ci pare difficile che si possano muovere obiezioni".
"Alcuni lavorano alla riproposizione di Mattarella, anche se lui stesso ha dichiarato la sua indisponibilità - dice Giorgia Meloni -. Noi non lo chiediamo e su questa ipotesi siamo indisponibili: quella della riconferma del presidente uscente non può diventare una prassi".
"Comunque vada, noi sosterremo il ritorno alle urne anche perché il mandato di Draghi, a nostro avviso, è legato a quello di Sergio Mattarella". Lo ha detto la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni nell'assemblea con i suoi grandi elettori, sottolineando: "Noi puntiamo a un governo che abbia un programma coeso e un chiaro mandato popolare".
Forza Italia "non può accettare è che si sostenga un principio secondo il quale chi proviene o è espressione del centrodestra non possa avere incarichi istituzionali". Lo ha detto il coordinatore del partito, Antonio Tajani, aggiugengo: "Questo è illiberale, in Italia non ci sono cittadini di serie A e di serie B, siamo tutti uguali. Noi non poniamo veti e non vogliamo che siano posti".
Con la morte, avvenuta ieri sera, del deputato Forza Italia Enzo Fasano, scendono a 1.008 i grandi elettori che da oggi alle 15 eleggeranno il prossimo Presidente della Repubblica. Scende anche a 672 il quorum dei due terzi richiesto nelle prime tre votazioni mentre dalla quarta servirà la maggioranza semplice. Per tornare al plenum di 1.009 va proclamato il primo dei non eletti, che partecipa subito al voto.
Per il Quirinale il Movimento cinque stelle "non pone veti", "chiede un nome di alto profilo". "Non chiediamo un patto di legislatura, questo termine non mi piace". Così il leader del M5S Giuseppe Conte, arrivato alla Camera per il vertice di centrosinistra. Sulla candidatura di Draghi al Colle, Conte ha ribadito che la priorità è "preservare la continuità dell'azione di governo" perché il Paese non può permettersi ritardo nella attuazione del Pnrr.
"Mario Draghi è il miglior garante di unità nazionale. Nell'interesse del Paese serve che rimanga al suo posto, non possiamo permetterci crisi di governo". Così il vicepresidente e coordinatore di' Forza Italia Antonio Tajani prima di entrare a Montecitorio.
È iniziato negli uffici del gruppo del Partito democratico alla Camera il vertice del centrosinistra, a cui prendono parte Enrico Letta, Roberto Speranza e Giuseppe Conte.
La durata dello scrutinio per l'elezione del presidente della Repubblica e dello spoglio sarà di circa sei ore. Sono previste tre cabine nell'emiciclo. Entreranno 50 votanti per volta, mentre saranno 200 i parlamentari ammessi in Aula durante le operazioni di spoglio. Lo ha deciso l'ufficio di presidenza di Montecitorio insieme al Consiglio di presidenza del Senato.
Per la prima volta nella storia l'Aula della Camera dei deputati sarà convocata durante la fase di elezione del presidente della Repubblica per la proclamazione di un deputato subentrante. Si apprende a Montecitorio. La decisione verrà assunta dalla conferenza dei capigruppo convocata per 12:00. Si tratterà di sostituire Vincenzo Fasano, deputato di Forza Italia deceduto ieri. Normalmente, durante l'elezione del presidente della Repubblica le aule di Camera e Senato non vengono convocate.
Il presidente della Camera durante lo spoglio delle schede per l'elezione del Capo dello Stato leggerà solo il cognome del votato ove la scheda rechi solo tale indicazione o quando, pur riportando altre notazioni, sia comunque univocamente individuabile il soggetto cui è attribuito il voto. Leggerà, invece, nome e cognome soltanto nel caso in cui entrambi siano riportati nella scheda e la lettura del solo cognome non consenta l'univoca attribuzione del voto. Lo ha annunciato Roberto Fico all'Ufficio di presidenza congiunto.
I 44 Grandi Elettori di Italia Viva lasceranno scheda bianca nella prima votazione per l'elezione del presidente della Repubblica. E' la decisione che hanno preso parlamentari e delegati regionali del partito di Matteo Renzi nel corso di un'assemblea.
"Il dilemma Draghi: rischio turbolenze per le elezioni presidenziali". E' il titolo di una lunga analisi del Financial Times sulle elezioni al Quirinale. "Il voto per un nuovo Capo di Stato potrebbe indebolire il governo e danneggiare le prospettive di riforma economica", scrive la testata britannica. "Draghi ha presentato ai politici italiani un dilemma: se mantenere il più celebre tecnocrate del loro Paese come primo ministro o eleggerlo come presidente della Repubblica, innescando potenzialmente una crisi paralizzante per un successore", spiega Ft.