Il cardinale: si rifletta sull'aumento dell'imposta sul reddito delle società, che passa dal 12% al 24%. Di Maio: cambieremo la norma. Castelli: no, resta com'è
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"Signor ministro, se la prenda con chi vuole, con i vescovoni, con la stampa cattolica, con i preti meschini e arrivisti ma non tocchi l'umanità". Sono le parole che Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha rivolto a Matteo Salvini, riferendosi al raddoppio dell’Ires per le organizzazioni no-profit, inserito nella Manovra. Il cardinale ha sottolineato di comprendere il momento di difficoltà del nostro Paese "ma non mi sarei aspettato di vedere colpito il volontariato".
Dalle pagine di Repubblica Bassetti ha voluto richiamare l'attenzione del leader della Lega sull'importanza delle associazioni no-profit in Italia. "Si tratta di migliaia di istituzioni senza fini di lucro - ha spiegato - che coprono uno spettro enorme di bisogni ed esigenze, da quelle ambientali a quelle sanitarie, da quelle di supporto alla coesione sociale e di contrasto alla povertà a quelle ricreative, culturali ed educative".
E, ha continuato il presidente della Cei, non si tratta di un questione prettamente cattolica "ma dell'umanità del nostro popolo, quindi di dignità e rispetto per chi ha sempre operato con abnegazione e ha contribuito a tenere in piedi il nostro Paese".
Per l'arcivescovo quindi il raddoppio dell'imposta sul reddito delle società, che passa quindi dal 12% al 24%, "non è un dono, ma una provocazione" perché "la storia italiana è stata tormentata, ma se c'è una cosa che ha riscattato tante cattiverie e miserie è il sentimento morale di partecipazione popolare alle difficoltà e alle disgrazie della gente. Partecipazione generosa e concreta, creativa e competente".
Il vicepremier Di Maio ammette: norma sbagliata, la cambieremo - La norma sulla tassazione dell'Ires per gli enti no profit "va cambiata nel primo provvedimento utile. Si volevano punire coloro che fanno finto volontariato ed è venuta fuori una norma che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, che spiega che la norma non può essere cambiata subito in manovra perché si rischia "l'esercizio provvisorio", ma si interverrà "nel primo provvedimento utile".
Ribatte la sottosegretaria Castelli: norma giusta non si cambia - "Stiamo parlando della parte del terzo settore che è persona giuridica e non persona fisica e che fa utili e profitti quando teoricamente non dovrebbe farli. Non stiamo tassando la beneficenza ma quella parte di terzo settore che fa utile". Lo dice la sottosegretaria all'Economia Laura Castelli, interpellata a margine dei lavori della commissione Bilancio sulla Manovra. Alla domanda se la norma venga difesa dal governo, risponde: "Certo che la difendiamo. Era nel pacchetto del governo arrivato dopo la chiusura dell'accordo con l'Unione europea. E' tutelato assolutamente il 'no profit no profit'".
Il premier Conte: la norma sull'Ires va calibrata - "In merito alla norma sull'Ires formulata nella legge di Bilancio attualmente in discussione alla Camera dei deputati, provvederemo quanto prima, a gennaio, a intervenire per riformulare e calibrare meglio la relativa disciplina fiscale". Lo annuncia il presidente del Consiglio Giuseppe Conte su Facebook. "Le iniziative di solidarietà degli enti non profit rappresentano uno strumento essenziale per un'efficace politica di inclusione sociale" e "il governo ha ben presente tutto questo".