Gli esperti, a loro volta, potrebbero avvalersi di circa 300 persone
Sei commissari, uno per ogni missione in cui si articolerà il piano nazionale di ripresa e resilienza, e un coordinamento affidato a Palazzo Chigi. E' l'ipotesi emersa dalla riunione di governo sulla "governance" del Recovery Fund che si è svolta con il premier Giuseppe Conte, i capidelegazione di maggioranza, il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, e quello degli Affari Europei, Enzo Amendola. Quest'ultimo resterebbe il delegato ai rapporti con l'Ue.
Il premier Giuseppe Conte prova a definire la "governance" dei piani legati ai 209 miliardi di euro in arrivo con il "Next Generation Eu" e, dopo le tensioni legate a un'ipotesi di cabina di regia a Palazzo Chigi, propone una "testa" politica a tre composta da lui stesso, dal ministro del Tesoro, Roberto Gualtieri, e dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.
I tre verrebbero affiancati dal Comitato interministeriale per gli Affari europei e da sei manager che vigilerebbero sui sei cluster di progetti del Recovery, col potere di sostituirsi ai soggetti attuatori.
Secondo alcune fonti, tra le ipotesi in campo ci sarebbe anche quella di permettere ai sei esperti di avvalersi fino a circa 300 persone per collaborare al raggiungimento dell'obiettivo prefissato.
Ma il confronto è aperto. Una decisione dovrà essere presa nei prossimi giorni, per poi tradurre la norma che regolerà la struttura di "governance" in un emendamento alla Manovra.