Dopo il vertice sulla Manovra il leader M5s convoca i suoi e non nasconde irritazione nei confronti del ministro dell'Economia. Ma Toninelli smentisce: "Nessuna frizione"
© ansa
I vicepremier Di Maio e Salvini hanno definito "proficuo" il vertice sulla Manovra, ma il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, oltre a ribadire che M5s non voterà alcun condono, tira dritto anche sul reddito di cittadinanza. "Non vogliono farcelo fare? Alloro lo facciamo da soli": questo il senso del pensiero di Luigi Di Maio, che non avrebbe nascosto una certa irritazione nei confronti del titolare del Tesoro, Giovanni Tria.
Di Maio convoca i suoi dopo il vertice sulla Manovra - Dopo il vertice di lunedì sera, quando erano le 21 passate, il leader M5s ha convocato i suoi mandando due sms alla chat dei ministri e dei big del Movimento: riunione immediata in un ristorante del centro di Roma. "Serve il coraggio di cambiare. Sul reddito di cittadinanza ci giochiamo la nostra sopravvivenza. Tria trovi i soldi, altrimenti facciamo da soli", avrebbe detto Di Maio, come riporta La Repubblica.
Toninelli smentisce le frizioni Lega-M5s - "Quelle frizioni descritte dai giornali io non le ho mai viste". Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha risposto a chi gli chiedeva delle tensioni tra M5s e Lega sulla Manovra. "Siamo due forze politiche differenti, unite ma non alleate grazie ad un contratto di governo" che ha tra le misure "il reddito di cittadinanza che sono convinto che ci sarà" in Manovra, ha detto il ministro, aggiungendo: "Penso possano stare insieme sia reddito di cittadinanza che flat tax, come lo decideremo insieme in un Cdm".
E "blinda" il ministro dell'Economia: "Tria sta facendo bene" - Toninelli ha anche escluso frizioni con il ministro dell'Economia. Con Tria "proverò a litigarci", ha detto scherzando, per poi sottolineare che "sta facendo bene il suo mestiere. Tria è conscio che ci sia un contratto di governo che lega due forze politiche. In questo contratto sono scritte nero su bianco le cose che devono essere realizzate, parzialmente già nella legge di bilancio di quest'anno".