Il vicesegretario del Carroccio si schiera contro la posizione adottata fin da subito dal leader leghista Matteo Salvini
Giancarlo Giorgetti © ipa
"Voterò No convintamente". Con queste parole Giancarlo Giorgetti (Lega) ha annunciato, durante un comizio a Vittuone nel Milanese, la sua posizione sul referendum. "Tagliare del 40% i parlamentari darebbe un potere senza limite alle segreterie di partito, limitando la volontà popolare". Il vicesegretario leghista ha aggiunto che il Sì "sarebbe un favore al governo in difficoltà, incapace di gestire il contraccolpo economico di questi mesi".
La posizione di Giorgetti - L'ex sottosegretario leghista ha spiegato, sempre durante il comizio, che "un semplice taglio dei parlamentari in assenza di altre riforme è improbabile. E' una deriva da evitare con forza". Giorgetti ha poi concluso attaccando l'esecutivo: "Il Governo Conte è inadeguato. Ed è anche per questo che voterò No".
La linea della Lega - L'annuncio di Giorgetti arriva a sorpresa, mettendo in discussione quanto affermato da Matteo Salvini a inizio settembre: "Ho votato quattro volte in Parlamento il taglio dei parlamentari? Sì. Avevo messo nel programma elettorale il taglio dei parlamentari? Sì. Voterò per il taglio dei parlamentari al referendum? Sì. Quindi la posizione mia e della Lega è semplice, abbiamo votato sì, voteremo sì".
L'altro "rivoltoso" - A smarcarsi dalla linea adottata dal partito, in primis Claudio Borghi, deputato leghista, che aveva dichiarato: "Sono convinto che la vittoria del No farebbe cadere questo governo e rappresenterebbe la fine di una stagione iniziata nel '92, di delegittimazione della politica a favore della tecnocrazia". Borghi ha spiegato che la sua è una convinzione di vecchia data: "Ho sempre detto che delegittimare i rappresentanti dei cittadini da parte dei cittadini non era una buona idea".