Fallita la spallata di Matteo Salvini. Grande vittoria dell'affluenza nella Regione del Centro-Nord: al 67%, il doppio rispetto a 4 anni fa. Le Sardine pesano sul sorpasso. Bonaccini oltre il 55% a Bibbiano
Fallito il colpo grosso di Matteo Salvini in Emilia-Romagna: la Regione va alle urne (con un'affluenza al 67%, il doppio rispetto alle elezioni precedenti) per premiare il governatore uscente del centrosinistra Stefano Bonaccini (51%), che stacca di 8 punti la candidata della Lega Lucia Borgonzoni (43%). La coalizione del Pd premiata con il 48% dei voti, tiene testa il centrodestra con il 45%. Il M5s entra in Consiglio con un risicato 4,7%. In Calabria invece vittoria del centrodestra e di Jole Santelli (Forza Italia): che si attesta al 55%. Nella Regione del Sud non c'è partita: Callipo (Centrosinistra) si ferma al 30%. I pentastellati con Aiello (al 7,3%) fuori dal Consiglio. Carlo Tansi al 6,5% (il ricercatore del Cnr sostenuto da tre liste).
Bonaccini ha vinto con 8 punti di vantaggio - In Emilia-Romagna, il governatore uscente Stefano Bonaccini si conferma in vantaggio con il 51,3% dei consensi. Lucia Borgonzoni, candidata del centrodestra, è al 43,7%. Simone Benini, candidato del Movimento 5 Stelle, si ferma al 3,4%, sfavorito dal voto disgiunto. Sotto il mezzo punto gli altri candidati: Domenico Battaglia (Movimento 3v) 0,5%, Laura Bergamini (Partito comunista 0,4%), Marta Collot (Potere al popolo) 0,3%, Stefano Lugli (Altra Emilia Romagna) 0,2%.
Emilia Romagna: al Pd 22 consiglieri, 14 alla Lega - In Regione Emilia Romagna, il Pd conquista 22 seggi: la maggioranza sarà composta anche da due consiglieri di Emilia Romagna Coraggiosa, tre della lista di Stefano Bonaccini presidente e uno dei Verdi, che tornano così in Consiglio regionale. L'opposizione comprende 14 setti per la Lega, a cui si aggiunge quello di Lucia Borgonzoni, Fdi (3 seggi), Fi (un seggio), lista Borgonzoni presidente (un seggio) e M5s (2 seggi).
Borgonzoni doppiata a Bologna - Nel Comune di Bologna Stefano Bonaccini ha più che doppiato Lucia Borgonzoni: 64,8% contro il 31,2%, confermando la tendenza per cui il centrosinistra ha nelle aree urbane i suoi principali centri di attrazione. A Bologna sono nate le Sardine e a Bologna ci sono stati gli episodi che hanno fatto discutere come il caso della citofonata di Salvini.
Le liste: buon risultato della Lega in Emilia-Romagna, bene FdI in entrambe le Regioni In Emilia-Romagna il dato della Lega è considerevole. È quasi un testa a testa con il Pd: 34,5% contro 32%. Anche in Calabria il Pd è primo partito con il 16,3%. Il Carroccio è al 12% dietro a Fi (12,5%). Quarto Fdi (11,2%). Il partito di Giorgia Meloni ottiene un buon risultato anche in Emilia Romagna: all'8,4% mentre il partito di Silvio Berlusconi quasi scompare con un 2,4%. Non festeggia il M5s in Calabria, la lista prende il 6,3% (il candidato ha ottenuto il 7,5%). I pentastellati erano alleati con una lista civica. La soglia di sbarramento per le coalizioni si attesta all'8% e i pentastellati rimangono fuori da Palazzo Campanella.
Bonaccini con oltre il 55% a Bibbiano Stefano Bonaccini ottiene il 56,7% dei consensi, mentre il Pd è sopra al 40%, a Bibbiano, il paese del Reggiano finito al centro dell'inchiesta "Angeli e Demoni" sugli affidi. La sua sfidante, Lucia Borgonzoni, si ferma al 37%. Alle precedenti elezioni regionali Bonaccini aveva preso il 57%, con il Pd ben oltre al 50%.
Bonaccini: "Spero che la Lega mi chieda scusa, l'arroganza non paga mai""E' stata una cavalcata straordinaria - ha detto Stefano Bonaccini subito dopo la comunicazione dei risultati -, io ci ho sempre creduto. Abbiamo fatto questa campagna elettorale con la consapevolezza di dover far tornare chi era rimasto a casa. Ora la partecipazione l'abbiamo recuperata e abbiamo recuperato un dato molto importante per il Centrosinistra. Gli esponenti della Lega mi invitavano a fare le valigie. Io ho sempre consigliato di essere prudenti, perché l'arroganza non paga mai".
Borgonzoni: "Bonaccini non ha perso l'occasione per attaccare" "Ringrazio tutte le persone che sono andate a votare. La partecipazione è sempre un successo. Per la prima volta nella storia un'elezione Regionale in Emilia-Romagna è stata contendibile. È stata una campagna elettorale sul territorio, a contatto con la gente. Abbiamo parlato di temi e contenuti, abbiamo denunciato cio' che non va e non smetteremo di batterci per dare risposte ai cittadini". Lo ha dichiarato Lucia Borgonzoni sottolineando: "Dispiace che Bonaccini non abbia perso occasione per continuare ad attaccare sul piano personale e tentare di screditarmi".
Il centrosinistra riconquista Imola e Forlì - Due comuni persi alle comunali tornano al centrosinistra. A Forlì, dove a giugno il centrodestra aveva strappato l'amministrazione al Pd, Bonaccini ha vinto con il 52,6% contro il 42,5% di Borgonzoni. A Imola (vinto nel 2018 dal M5s), il centrosinistra ha preso il 58,2% contro il 35,6% della sfidante. Fermo al 4,4% il candidato M5s.
Jole Santelli prima governatrice donna in Calabria Jole Santelli scalza il centrosinistra dalla guida della Regione ed si fregia del titolo di prima donna governatrice della Calabria, incassando con un largo margine sul candidato civico sostenuto dal Pd Pippo Callipo. Indicata negli ambienti parlamentari come la "pasionaria" azzurra, la Santelli, è una forzista della prima ora e con il partito di Berlusconi ha acquisito una lunga esperienza politica. Cosentina, 52 anni, laureata in giurisprudenza, con specializzazione in Diritto e Procedura penale all'Università La Sapienza, è già alla quinta legislatura in Parlamento, dove è entrata per la prima volta nel 2001.
Calabria: 19 seggi al centrodestra e 10 al centrosinistra - Nel nuovo Consiglio regionale della Calabria 19 seggi vanno al centrodestra, 10 al centrosinistra e nessuno al M5s e alla lista di Carlo Tansi. Nel centrodestra ci saranno 5 esponenti di Forza Italia, 4 della Lega e di Fratelli d'Italia e 2 delle liste Jole Santelli presidente, Udc e Casa delle libertà. Per l'opposizione, 5 seggi vanno al Pd, 3 a Io resto in Calabria, la lista di Pippo Callipo (che va in Consiglio come candidato presidente sconfitto più votato) e 2 ai Democratici e progressisti.