Le Regionali e i numeri della Lega
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Il presidente del Friuli-Venezia-Giulia si ricandida ma sceglie una strategia politica diversa. E la decisione arriva dopo il terremoto generato dalla scissione in Regione Lombardia
2. Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli-Venezia Giulia, esponente della Lega (Centrodestra), ha un indice di gradimento del 51,1%, in calo del 6% rispetto al 57,1% delle elezioni nel 2018. © ansa
Le Regionali in Friuli-Venezia-Giulia si svolgeranno in primavera e l'attuale presidente Massimiliano Fedriga si ricandiderà ma non con la Lega bensì con una sua lista civica. Il terremoto nel Carroccio non sembra essersi arrestato dopo la spaccatura registrata in Lombardia con tre consiglieri che hanno fondato un gruppo autonomo in nome di Bossi e per questo sono anche stati espulsi dal partito. "Stiamo vedendo che molti cittadini, che non si riconoscono nei partiti nazionali del centrodestra, e che magari guardano anche ad altre parti politiche, apprezzano l'azione amministrativa che abbiamo svolto", ha detto Fedriga in una intervista a La Stampa in cui ha spiegato la sua decisione.
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"Sono fiducioso" ha detto Fedriga al quotidiano di Torino, precisando che la sua "non è un'operazione per recuperare consenso ma per allargarlo", richiamando l'esempio di Zaia e Toti. "Credo che una lista del presidente dopo il primo mandato sia utile alla coalizione per offrire agli elettori un'alternativa" fuori dai "binari nazionali". Rispondendo a una domanda sull'autonomia, Fedriga ha annunciato che dopo un confronto "con tutti i governatori, da Nord a Sud, e delle diverse forze politiche", si sta "trovando una strada condivisa per superare le legittime perplessità di alcuni colleghi"; e chiede di "implementare il Pnrr per renderlo il più utile possibile", rivendicando un ruolo per le Regioni.
E' invece "molto preoccupante" il fenomeno migratorio, soprattutto al Nord Est: "La rotta balcanica non si è interrotta e rispetto agli anni scorsi abbiamo visto continuare gli arrivi anche con l'inizio del freddo: da gennaio a novembre abbiamo avuto 17mila ingressi", ha indicato, chiedendo la riattivazione delle "re-immissioni in Slovenia" e accordi "con tutti gli altri Paesi interessati", visto che se "dal mare ci dicono che siamo un Paese di primo ingresso, dalla terra non lo siamo". Infine, la Lega: "Bossi è colui che ha fondato la Lega e non l'ha mai lasciata. Ho profondo rispetto per lui e penso che abbia ancora molte cose da dire e sia utile stare ad ascoltarlo". Io, conclude, "continuerò a operare nel mio piccolo per tenere unita la Lega" che deve essere "una e unita".
Zaia sul caos Lombardia: insostenibile un soggetto politico alternativo - "Una cosa è la discussione, il confronto, un'altra roba un soggetto politico alternativo, che è insostenibile". Questo il commento di Luca Zaia, presidente del Veneto, all'indomani della decisione di alcuni esponenti della Lega a margine dell'istituzione del Comitato del Nord. "A me fa piacere che Bossi e quelli che hanno istituito il Comitato del Nord abbiano preso le distanze" ha precisato Zaia. Il Comitato del Nord diventa però il dossier più spinoso da seguire per Matteo Salvini.