"SULLA STRADA GIUSTA"

Renzi attacca Squinzi e Camusso: alleati contro il cambiamento

Il premier: "E' un ottimo segnale che siamo sulla strada giusta". Il segretario Cgil": "Nessun asse. Le nostre sono due voci critiche"

23 Mar 2014 - 17:40
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Le opposizioni all'azione del governo sono "uno scontro tra palude e corrente impetuoso"; la "strana coppia Squinzi-Camusso" davanti alla "scommessa politica di togliere per la prima volta alla politica e restituire ai cittadini e alle imprese si oppongono. Lo ritengo un ottimo segnale che siamo sulla strada giusta". Così il premier Renzi in un'intervista al Messaggero.

Camusso: "Nessun asse con Squinzi" - Ma il segretario della Cgil precisa: "L'unico asse è che sono voci critiche rispetto a quello che fa il governo. Ma sono critiche opposte". Il dl lavoro, dice, "è un modo del governo di rispondere positivamente a Confindustria, non ai lavoratori. Quindi questo asse non esiste". E nessun asse esiste, continua, neanche tra Renzi e il segretario Fiom Maurizio Landini.

Renzi: "Strana assonanza" - "Culturalmente - dice invece il premier nella sua intervista al quotidiano romano - mi colpisce questa strana assonanza tra il capo dei sindacati e il capo degli industriali che insieme, davanti alla scommessa politica di togliere per la prima volta alla politica e restituire ai cittadini e alle imprese, si oppongono. Lo ritengo un ottimo segnale che siamo sulla strada giusta".

Per Renzi è "uno scontro tra palude contro torrente impetuoso": "chi in questi anni ha fatto parte dell'establishment, vive con preoccupazione i cambiamenti di merito e di metodo. Soffrono il fatto che si facciano le riforme senza concordarle con loro. Ma se queste riforme aiutano imprese e famiglie e colpiscono i politici, io vado avanti".

Quanto al proposito di "scardinare" la P.A., Renzi cita la riforma delle Province che "non si limita ai 160 milioni di euro di risparmi che facciamo sui consiglieri provinciali o ai 600 milioni di risparmi che facciamo con le spese collegate". "Ha senso - si chiede - continuare ad avere più di 100 sedi della Banca d'Italia o dell'agenzia delle entrate, per ogni struttura periferica dello Stato insomma?". "Ecco perché abbiamo voluto cominciare proprio dalla politica: perché solo riformando se stessa, la politica avrà le carte in regola per chiedere a tutti gli altri di cambiare".

Epifani: Renzi ascolti parti sociali - Guglielmo Epifani lancia un appello a Matteo Renzi: "Per una forza di centrosinistra il dialogo con le parti sociali è una condizione fondamentale, bisogna mantenere un filo di dialogo", dichiara l'ex segretario di Pd e Cgil in un'intervista.

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