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Renzi: "Dobbiamo investire nella Sanità, nessun taglio alle cure: aumentano fondi"

"Nel 2002 erano 75 i miliardi di euro destinati al Servizio sanitario, quest'anno 110, l'anno prossimo 111", ha spiegato il premier intervenendo al question time alla Camera

30 Set 2015 - 16:35

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"Deve essere chiaro che sulla Sanità questo Paese non sta tagliando". Lo ha affermato il premier Matteo Renzi intervenendo alla Camera. "Nel 2002 erano 75 i miliardi di euro destinati al Servizio sanitario, quest'anno 110, l'anno prossimo 111. E' l'unico settore dove c'è stato un aumento del 40% rispetto al 2002", ha poi aggiunto Renzi per il quale comunque si può "discutere su come impiegare questi denari".

Renzi: "Dobbiamo investire nella Sanità, nessun taglio alle cure: aumentano fondi"

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"Dobbiamo investire nella Sanità, nessun taglio alle cure" - "Che si debba investire nella Sanità - ha quindi proseguito Renzi - è un dato oggettivo perché la gente invecchia e come avrebbe detto il buon Woody Allen è sempre meglio dell'alternativa. Non ci sono tagli nella Sanità ma dobbiamo dare un messaggio di tranquillità e se c'è da cambiare qualcosa nel provvedimento approvato qualche settimana fa, siamo pronti a farlo, anche perché non dobbiamo dare l'impressione ai cittadini che si tagliano le cure. Dunque disponibilità totale a ragionare, discutere e confrontarsi".

"In legge di Stabilità misure contro la povertà" - Il premier ha quindi affrontato il tema della povertà, nello specifico replicando al M5s in merito al reddito di cittadinanza. "Il nostro dovere - ha detto Renzi - è innanzitutto creare lavoro. Ma ci impegniamo ad introdurre nella legge di Stabilità una misura contro la povertà, in particolare quella infantile. Spero che su questo potremo lavorare insieme". Renzi ha quindi spiegato come la legge di Stabilità rappresenti "il momento della svolta definitiva".

"Italia fuori dalle sabbie mobili" - Quanto alla situazione economica italiana, Renzi ha spiegato che "nel primo anno e mezzo di governo la priorità è stata il salvataggio dell'industria manifatturiera e il lavoro per passare dal segno meno al segno più di tutti gli indicatori economici. Questa prima fase aveva come scopo portare l'Italia fuori dalle sabbie mobili e ora possiamo dire: missione compiuta".

"Togliamo la cassa sulla casa, la Ue faccia quello che deve" - "Questo atteggiamento di subalternità ha da finire una volta per tutte". Lo ha detto il premier Matteo Renzi, parlando dei rapporti con l'Ue, riguardo all'abolizione della Tasi durante il question time alla Camera. "Dopo 20 anni di balletto a cui ha contribuito anche la politica, "tolgo, rimetto, rimetto solo per alcuni", si elimina la tassa sulla prima casa per tutti e per sempre. L'Ue faccia ciò che deve fare e noi facciamo quello che dobbiamo fare noi".

"Nel 2017 Ires inferiore a quella della Germania e della Francia" - Quanto alle imposte per le imprese, Renzi ha spiegato che "nel 2017 ci sarà la riduzione dell'Ires e già in questa legge di Stabilità indicheremo il livello di riduzione". Il premier ha quindi anticipato che l'obiettivo è "arrivare a un livello inferiore sia alla Germania, che alla Francia e alla Spagna".

Migranti, "obbligo morale salvarli" - "Quando siamo in presenza di un rischio di vita in mezzo al mare, non ci preoccupiamo se si tratta di un migrante economico o di un rifugiato, prima lo salviamo e siamo orgogliosi di farlo". Lo ha detto il premier, Matteo Renzi, parlando dell'emergenza migranti.

"Sui migranti bisogna dire la verità, in Italia arrivati solo in 170mila" - Replicando poi alla Lega Nord, Renzi ha ribattuto che non ci sono un milione di profughi in arrivo in Italia. "Il mondo che sta cambiando non può basarsi su dati falsi: non ci sono i numeri di cui parlate, un milione di persone non stanno arrivando in Italia. In Italia sono arrivate 170mila persone lo scorso anno, mentre in un Paese come la Giordania che ha 4 milioni di abitanti è arrivato 1,4 mln di profughi. Dite i numeri veri alle persone".

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