Sull'accordo con Berlusconi, invece, il premier spiega che il patto del Nazareno sarebbe stato rispettato anche in caso di condanna del leader di Forza Italia
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Sulle riforme, Grillo fa "un teatrino politico" che ricorda "le correnti dei partiti della Prima repubblica", con la differenza "che non ha i voti". A dirlo è il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, replicando al leader M5S sulla presunta volontà del Pd di temporeggiare. "Se vuole parlare con noi ci siamo, ma la nostra priorità è fare le riforme", sottolinea il premier.
Per quanto riguarda Berlusconi, invece, Renzi spiega che "con FI che rappresenta milioni di voti non c'è un accordo di governo ma istituzionale, perché in un Paese civile le regole si fanno insieme". E replicando a chi sostiene che con l'assoluzione di Berlusconi il patto del Nazareno sia diventato più forte, sottolinea: "Dal punto di vista istituzionale avrei mantenuto la parola anche se Berlusconi fosse stato condannato".
Sempre sulle riforme, però, a Renzi arriva la prima bacchettata dall'Europa: il nuovo commissario agli Affari Economici e Monetari, il finlandese Jyrki Katainen, fa sapere di essere contrario a ogni "interpretazione creativa" del Patto di Stabilità. E proprio per questo bacchetta il premier: "La cosa più importante per l'Italia è quella di attuare finalmente le riforme".
La risposta a Katainen è arrivata a stretto giro da parte di Sandro Gozi, sottosegretario con delega all'Ue: "Con tutto il rispetto per Katainen, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato in Europa non lo dice il commissario pro tempore finlandese, ma il Consiglio dell'Unione europea. E il Consiglio ha parlato chiaro su crescita e flessibilità, di solo rigore l'Europa non campa".