Il premier replica al vicepresidente della Camera e ricorda che, se non passa il referendum, "non c'è un'altra riforma costituzionale con cui superare il bicameralismo"
"Chi paragona l'Italia al Cile, dove gli oppositori venivano buttati via, non sta offendendo me, sta offendendo la Repubblica italiana che mi onoro di servire". Lo ha detto il premier Matteo Renzi commentando quanto scritto dal deputato M5s, Luigi Di Maio. "Non so perché lo fa, forse per coprire magagne interne. Non giochiamo con parole pesanti. Libertà, dittatura e fascismo sono più grandi di noi", ha poi aggiunto.
Il premier è poi tornato a parlare di referendum, facendo riferimento alle parole di Sergio Mattarella che, dopo l'appoggio dell'ambasciatore americano, ha detto che la decisione spetta agli italiani. "Condivido non al 100 per cento, ma al 101 per cento, quello che ha detto il presidente, a cui va la nostra gratitudine e il nostro augurio di buon lavoro", ha assicurato il presidente del Consiglio.
"Referendum, nessuna alternativa" - E ancora, ha ricordato che, se viene bocciata la riforma costituzionale nel referendum, "non è che c'è un'alternativa. Se la gente vota No alla riduzione del numero dei parlamentari, nessun parlamentare farà una nuova riforma per abbassarli, nessuno supererà il bicameralismo paritario. C'è chi dice 'faremo una nuova riforma', ma sono quelli che quando hanno avuto l'opportunità di governare, le riforme le hanno promesse ma non le hanno mai fatte: è ora di farla finita. Promettono che faranno una nuova bicamerale, un altro bel patto della crostata o della crostatina, ma rinvieranno soltanto i problemi".