IL PREMIER TRA PREVIDENZA E COMUNALI

Renzi: "Jobs Act è di sinistra, interverremo sulle pensioni minime"

Il premier difende l'operato del suo governo e lancia una frecciata a M5S: "A Roma non sceglierei un Co.co.pro. della Casaleggio Associati"

24 Mag 2016 - 19:06

"Le pensioni minime sono troppo basse e stiamo valutando interventi". Lo ha detto Matteo Renzi dopo l'incontro al ministero con i sindacati. Sempre sul tema della previdenza, il premier ha poi assicurato che non ci sono ipotesi di intervenire sulla reversibilità, mentre si sta pensando seriamente a dare forma all'Ape, la pensione anticipata "a prezzo di una rinuncia a qualcosa". Poi ha difeso il Jobs Act: "E' una cosa di sinistra"

Sempre in tema di riforma del mercato del lavoro, il presidente del Consiglio ha aggiunto: "Il merito degli incentivi è al 50% del pacchetto anche perché gli incentivi li avevano fatti anche quelli di prima, ma non avevano funzionato. La realtà dice che con il Jobs act c'è stato un aumento dei posti di lavoro, certo non basta da solo, ma è la più grande operazione di lotta al precariato mai fatta da sinistra", ha aggiunto intervistato da Repubblica tv. "Capisco che non tutto il sindacato sia d'accordo ma è la verità dei fatti, dà diritti in più a chi non ne aveva. Non c'è cosa più di sinistra del Jobs act".

"Vogliamo rendere stabile la riduzione del cuneo fiscale" - Un'altra promessa del premier riguarda il costo del lavoro: "Stiamo pensando a rendere stabile la riduzione del cuneo fiscale. Per Renzi, "c'è la necessità di intervenire per il ceto medio e le famiglie, la riduzione del cuneo contributivo per dare un po' più di soldi ai lavoratori, la riduzione degli scaglioni Irpef. Stiamo lavorando su tutto molto concretamente e molto silenziosamente. Ci siamo dati il tempo della legge di Stabilità".

"Non voterei Co.co.pro. della Casaleggio Associati" - Renzi ha poi lanciato una frecciata al Movimento 5 Stelle e, in particolare, alla candidata a sindaco di Roma Virginia Raggi: "Con Giachetti c'è una squadra molto competente. L'esatto opposto di chi apre la casella, trova la mail e firma un Co.co.pro. della Casaleggio associati. Fossi un cittadino non sceglierei un candidato Co.co.pro. di un'azienda privata milanese".

Di Maio: "Renzi ha un contratto con grandi lobby" - Immediata la replica del Movimento 5 Stelle: Renzi faccia poco lo spiritoso, lui ha firmato un contratto a tempo indeterminato con le grandi lobby di questo Paese. Lo abbiamo visto con la questione Trivellopoli e con Banca Etruria - ha dichiarato il vice presidente della Camera, Luigi Di Maio -. In queste settimane sto assistendo a un attacco inaudito a una cittadina romana che si candida a fare il sindaco e di cui hanno paura tutti. Sono dei disperati e più faranno così e più tutto ciò gli si ritorcerà contro. Sarà un boomerang per il partito di Renzi".

Renzi: "Libia, niente intervento dell'esercito" - Capitolo politica estera: Renzi ha escluso, almeno per ora, uno sbarco di truppe italiane. "La storia dei 5mila soldati è una notizia giornalistica che spero sia stata finalmente archiviata. Noi non interveniamo con il nostro esercito a meno di una richiesta generale e con la condivisione di Al Serraj ma lavoriamo a livello diplomatico per dare una mano perché Al Serraj possa dare stabilità alla Libia. In ogni caso la questione dell'invio delle truppe passa dal Parlamento".

"Referendum, Lega e M5S temono per poltrona" - Quanto al referendum di ottobre sulle riforme costituzionali, Renzi ha ironizzato su parte del fronte del No: "I parlamentari dei Cinque stelle e della Lega li capisco. Sanno che se passa il referendum uno su tre resta a casa. Sono terrorizzati di perdere la poltrona e vivere l'esperienza mistica di tornare a lavorare".

Poi ha aggiunto: "Non voglio aprire scenari catastrofici, ma se l'Italia fa le riforme siamo credibili e allora hai la flessibilità; se non le fai sei il Paese ingovernabile e incapace di riformarsi, con la classe politica più costosa. Le riforme decidono di un modello: se prosegue, siamo leader per i prossimi 20 anni, sennò casca il castello che abbiamo messo in piedi e l'Italia torna il Paese ingovernabile ammucchiate".

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