I MOTIVI DI UNA STAFFETTA

Renzi: l'Italia non è un Paese normale Abbiamo una follia che diventa genio

In un'intervista al magazine statunitense Time, il presidente del Consiglio spiega perché ha deciso di sostituire Letta alla guida del governo, e scommette che nei prossimi 10 anni l'Italia tornerà a essere "la locomotiva d'Europa". E poi assicura: "A un certo punto lascerò la politica e tornerò a fare il papà"

08 Mag 2014 - 22:52
 © dal-web

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Il motivo per cui Renzi ha sostituito Letta a Palazzo Chigi? "Ho fatto questa scelta perché il Paese era in stallo e il governo non aveva fatto passi avanti. E Letta era diventato premier con una manovra parlamentare, proprio come me". E' lo stesso presidente del Consiglio a spiegarlo in un'intervista al "Time". "Letta non aveva neanche la leadership del Pd - aggiunge -. Io almeno sono stato eletto alla guida del principale partito italiano".

"L'Italia - sottolinea il premier nel colloquio con il magazine americano - non sarà mai un Paese normale, perché l'Italia è l'Italia. Se fossimo un Paese normale non avremmo Roma, non avremmo Firenze. Nel nostro DNA c'è un pizzico di pazzia, che nella stragrande maggioranza dei casi è positiva: è genialità, è talento, sono i capolavori d'arte, è il cibo, la moda, è tutto ciò che fa grande l'Italia nel mondo. Ma abbiamo una burocrazia complicata, un sistema politico spaventoso, abbiamo il doppio dei parlamentari degli Stati Uniti e paghiamo alcuni governatori di regione più di quanto gli americani paghino il loro presidente".

Secondo il presidente del Consiglio, l'Italia negli ultimi anni "è stata incapace di cambiare. Gli inglesi hanno cambiato pelle con Tony Blair, i tedeschi l'hanno fatto prima con Gerhard Schröder e poi con Angela Merkel. Gli Stati Uniti sono cambiati più di una volta. L'Italia, invece, è rimasta attaccata al proprio conservatorismo, con una classe politica che ha vissuto nel passato e non ha costruito il futuro. Il passato è la nostra forza, ma rischia di essere la nostra rovina se camminiamo guardando indietro".

E al giornalista che gli chiede perché pensa di riuscire dove gli altri hanno fallito, Renzi risponde spiegando che il suo governo "ci mette tutto il proprio coraggio, tutta la propria energia per cercare di rovesciare il sistema. In questo momento ci sono le condizioni per farlo, e se non lo facciamo l'Italia rischia di perdere il treno. Ma io scommetto che nei prossimi 10 anni il nostro Paese tornerà a essere la locomotiva d'Europa. Perché siamo il Paese delle startup, il Paese degli artigiani e della qualità, e il Paese delle big company".

In merito al Patto di Stabilità, il presidente del Consiglio spiega che "dobbiamo rispettare le regole, e lo stiamo facendo: solo l'Italia e la Germania, tra i grandi Paesi europei, lo stanno facendo. E ciò dimostra quanto il limite del 3% sia duro da perseguire. Il problema, però, non è la regola in sé, ma il fatto che questa norma sia vecchia di vent'anni, anacronistica, ideata quando l'inflazione era a un livello diverso da quello di oggi. Ad ogni modo, la rispetterò. E poi chiederò di cambiarla. Perché se la disoccupazione raddoppia, significa che la regola non funziona".

Renzi, infine, parla della sua carriera politica. E spiega che è un'esperienza "straordinaria, affascinante. Ma noi italiani dobbiamo abituarci a vedere la politica come un impegno per breve tempo, non come una professione per la vita. Io mi immagino come una persona che cerca di cambiare il Paese per alcuni anni e che poi, quando lascia, lascia. E io, una volta chiuso con la politica, potrei fare il docente universitario, o magari il manager in un'azienda privata. Il papà, o magari il nonno... Anzi, no: meglio il papà".

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