IN DIFESA DELL'ITALICUM

Renzi: "Le elezioni si vincono coi voti""Con noi vedo anche i moderati"

Il leader del Pd nella direzione si rivolge al premier: "Vai avanti e fai i rimpasti se credi, ma giochiamo a carte scoperte". Letta: "La crisi sociale resta alta, il governo non può galleggiare"

07 Feb 2014 - 00:23
 © ansa

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"La elezioni si vincono se si prendono i voti, non se si cambia sistema elettorale". Matteo Renzi, durante la Direzione del Pd, difende la riforma del sistema di voto: "Trovo discutibili alcune reazioni ad alcuni sondaggi secondo i quali, con l'Italicum, vince Berlusconi". Il segretario rilancia sulle riforme: "Limitarsi alla legge elettorale e poi andare al voto sarebbe una sconfitta". Letta: "La crisi resta alta, il governo non può galleggiare".

Renzi: "Le elezioni si vincono coi voti""Con noi vedo anche i moderati"

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Alle elezioni "vedo un simbolo del Pd, ma accanto do per scontato un raggruppamento di moderati che non vuole stare con il Pd, ma neanche dall'altra parte e presumibilmente una parte della sinistra".

"Mai creato problemi al governo, giochiamo a carte scoperte" - "Se ci sono stati problemi" per il governo "non li ha mai posti il Pd, che non ha mai fatto mancare il suo appoggio in nessun passaggio rilevante. La nostra fiducia è sempre stata costante" anche su temi su cui c'erano perplessità, sottolinea Renzi. "Se Letta ritiene che ci siano delle modifiche da porre, affronti il problema nelle sedi istituzionali e giochiamo a carte scoperte. Il giudizio sul governo, sulla composizione del governo, sui ministri, spetta al presidente del Consiglio".

"Diamo una mano al Paese con un'accelerata per le riforme" - "Nessuno qui dentro ha mai detto che l'accelerazione sulle riforme è un errore, se siamo ad un passo dal pacchetto delle riforme è perché ha preso un'iniziativa il Pd. Il Pd dà una mano al Paese in questo modo".

"Il Senato sia di sindaci più che delle Regioni" - "Se vogliamo fare davvero la Camera delle autonomie per la conformazione storica, geografica e di politica culturale dell'Italia, deve essere incentrata più sui sindaci che sui consiglieri regionali. Ma non è una bandiera su cui imporre il verbo: si apra una discussione", aggiunge inoltre il segretario alla direzione del Pd.

"C'è l'intesa con i partiti, dal 15 alle Camere" - "C'è un'intesa con le principali forze politiche e questo doppio lavoro dopo il 15 febbraio sarà affidato alla discussione parlamentare: sul superamento del Senato si partirà al Senato, sul Titolo V alla Camera. E' una poderosa iniziativa costituzionale".

"Proteste perché abbiamo tolto la terra sotto i piedi" - "L'escalation di toni" nelle Aule parlamentari deriva dal fatto che "il Parlamento ha iniziato a legiferare sulle riforme. Il tono è più alto perché si è iniziato a produrre risultati che tolgono la terra sotto i piedi ai movimenti della protesta". Così Matteo Renzi si riferisce alle proteste alla Camera del M5S.

"Si ridurranno i parlamentari da 945 a 630" - "La riforma del Senato non è semplicemente il tentativo di ridurre il numero dei parlamentari, ma la riduzione ci sarà perché si passerà da 945 a 630", spiega il segretario nell'introdurre la sua proposta di riforma del bicameralismo.

Letta: "D'accordo con Matteo, il M5S teme le riforme" - Sull'analisi del caos M5S la scorsa settimana "sono d'accordo con Matteo: appena è partito un percorso di riforme efficace loro si sono messi di traverso", ha detto il premier Enrico Letta nel suo intervento alla direzione Pd.

"La crisi sociale resta alta, non è possibile galleggiare" - "E' in parte superata la crisi finanziaria, ma la fatica e il disagio sociale sono sempre lì". Così il premier, Enrico Letta, nel suo intervento alla direzione del Pd. "Nel 2014 - aggiunge - abbiamo una grande opportunità: uscire dalla crisi sociale, che resta pesantissima". Parlando del governo, il presidente del Consiglio sottolinea: "Per noi galleggiare non è possibile, altrimenti i problemi non si risolvono".

"Governo, ne parliamo il 20" - "Sul governo c'è una richiesta di una parte significativa del partito... Ne parliamo il 20". Così Renzi al suo arrivo a Firenze dopo la direzione del Pd. "Ora al lavoro a Firenze", ha aggiunto il sindaco lasciando in compagnia di alcuni deputati democratici la stazione di Santa Maria Novella. "Mi pare che sulle riforme del Senato del Titolo V - ha ribadito il segretario - si sia fatto un grande passo in avanti".

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