Per il segretario Pd le possibilità sono "andare avanti con il governo Letta, che dura 18 mesi, oppure elezioni, o col Consultellum o con l'Italicum. Terza ipotesi, la legislatura va avanti fino al 2018 ma allora si fa la riforma dell'Italia"
© ansa
La settimana che si apre lunedì sarà cruciale per le sorti del governo, con le questioni contratto di coalizione, rimpasto e legge elettorale sul tavolo. Il premier, Enrico Letta, è al lavoro sul dossier "Impegno 2014", al quale dedicherà anche la giornata di lunedì per essere pronto a incontrare il Capo dello Stato nel primo giorno utile a partire da martedì.
Intanto il segretario del Pd, Matteo Renzi, insiste chiedendo un cambio di passo ma, al tempo stesso, respingendo l'ipotesi di staffette. "Ma chi ce lo fa fare" di andare al governo?, risponde a chi gli chiede se miri a quello. Per il sindaco di Firenze, le possibilità a questo punto sono tre: "andare avanti con il governo Letta, che dura 18 mesi, oppure elezioni, o col Consultellum o con l'Italicum. Terza ipotesi, la legislatura va avanti fino al 2018 ma allora si fa la riforma dell'Italia".
i renziani, però, continuano a incalzare il premier invitandolo alla "chiarezza" e ribadendo come vi siano solo tre opzioni: rilancio dell'esecutivo, elezioni, oppure governo di legislatura. Ma il presidente del Consiglio preferisce non replicare apertamente e sceglie di concentrasi sul "Programma 2014", convinto che la concretezza sia un fattore determinante.
Occupazione, politica fiscale, sburocratizzazione e legalità sono infatti i temi intorno ai quali si articolerà il nuovo contratto di coalizione, che avrà anche una tempistica dettagliata nell'arco dell'anno. La convinzione di Letta è infatti quella che sia necessario evitare che alla ripresa economica non si agganci quella occupazionale, come è invece accaduto in alcuni Paesi europei.
Su questo fronte, il presidente del Consiglio è pronto anche a prendere un'iniziativa chiara. E se il lavoro su "Impegno 2014" è quasi terminato, il dossier sulla riorganizzazione della squadra di governo è invece aperto. La via più semplice sarebbe quella del mini-rimpasto, mentre un ragionamento più ampio sarebbe necessario per un rimpasto vero e proprio. Il tema sarà comunque discusso durante l'incontro con Napolitano.
E mentre l'ala renziana spinge, anche la minoranza Pd chiede ormai al premier di smuovere le acque. In questo caso, però, le richieste sono due: escluso il ricorso alle elezioni, Gianni Cuperlo vorrebbe un Letta bis; e nel caso in cui non sia possibile, chiarisce, "il segretario del principale partito che sostiene questo governo faccia una proposta alternativa e noi saremo responsabili". Proposta che sottintende l'impegno di Renzi a Palazzo Chigi senza passare dalle elezioni, e che al segretario Pd non va a genio.