Il premier ha parlato anche del reato di clandestinità, sottolineando che non sarà trattato nel prossimo Consiglio dei ministri, ma che sarà affrontato "con calma, tutti insieme"
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Le riforme costituzionali sono "la madre di tutte le battaglie" e "sono convinto che gli italiani staranno dalla nostra parte". A dirlo è il premier Matteo Renzi, sottolineando di essere comunque pronto a "trarne le conseguenze". Per quanto riguarda invece il reato di clandestinità, che "crea problemi, intasa le Procure, non serve", non sarà trattato nel prossimo Consiglio dei ministri: "lo faremo con calma, tutti insieme".
"No alla demagogia e no al buonismo esasperato" - "Secondo i magistrati - ha quindi aggiunto Renzi in un'intervista al Tg1 - il reato non serve e intasa i Tribunali, ma è anche vero che c'è una percezione di insicurezza per cui questo percorso di cambiamento delle regole lo faremo tutti insieme senza fretta".
"Mai come in questo momento è chiaro che l'Europa deve avere una posizione comune. No alla demagogia - ha sintetizzato il premier- ma no anche al buonismo esasperato: chi sbaglia deve essere mandato via".
"Basta lezioni dall'Europa" - "L'Italia ha fatto tutte le riforme che in questi anni sono state solo promesse. Dunque l'Italia ha le carte in regola, per dire che l'Europa in alcune cose deve cambiare. L'Italia deve continuare lo sforzo a casa propria, ma è finito il tempo in cui l'Europa ci dava le lezioni o i compiti da fare", ha quindi detto Renzi parlando di politica economica e sottolineando come "negli usa Obama ha riportato la crescita in questi anni, in Europa l'austerity ha fatto perdere posti di lavoro".
"Elezioni amministrative non sono test per governo" - Quanto alle prossime elezioni amministrative, Renzi ha spiegato come "non saranno un test per il governo, ma per scegliere il sindaco di tante città come Milano, Roma Torino". Nei prossimi mesi, ha quindi aggiunto di non voler "ragionare di coalizioni", ma "girerò molto l'Italia, per dire che è ripartita".