LA POSIZIONE DEL PREMIER

Renzi: "Sì alle unioni civili, si voti sulla stepchild, no all'utero in affitto"

Alla vigilia del voto al Senato sul ddl Cirinnà, il premier riassume il suo pensiero nella eNews: "I diritti e i doveri sono tali solo se sono per tutti"

09 Feb 2016 - 23:20

    © ansa

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A poche ore dal voto al Senato sul ddl Cirinnà, Matteo Renzi si schiera apertamente contro l'utero in affitto: "La stragrande maggioranza degli italiani condanna con forza questa pratica, che rende una donna oggetto di mercimonio". Nella eNews, il premier scrive: "Mi sembra ingiusto considerare la maternità o la paternità come un diritto da soddisfare pagando". Sulle unioni civili, invece, ribadisce: "Diritti e doveri sono tali solo se sono per tutti".

"Unioni civili, italiani d'accordo" - "Sul tema è in corso una grande discussione, in Senato come nel Paese - prosegue il presidente del Consiglio -. Due punti chiave sono ampiamente condivisi: la stragrande maggioranza degli italiani, pare di capire anche in Parlamento, condanna pratiche come l'utero in affitto; la stragrande maggioranza degli italiani, pare di capire anche in Parlamento, vuole invece un istituto che legittimi le unioni civili anche per persone dello stesso sesso. È finita la stagione in cui nascondersi".

Stepchild adoption, voti il Parlamento - Più complesso il ragionamento intorno alla stepchild adoption, ossia alla facoltà di adottare il figlio naturale del partner. "Su alcuni punti, che rimangono aperti, si confronterà il Parlamento - scrive ancora Renzi -. A partire dalla stepchild adoption: la ratio non è consentire il via libera alle adozioni ma garantire la continuità affettiva del minore. Non è il punto principale di questa legge, almeno non lo è per me. Allo stesso modo credo giusto che il Parlamento si pronunci anche su questo". Sul punto si era registrata la netta contrarietà dell'Ncd di Angelino Alfano mentre M5S ha deciso di lasciare libertà di coscienza ai suoi parlamentari.

"Qualcosa sta cambiando" - "Ho giurato sulla Costituzione e alla Costituzione ho il dovere di rispondere - conclude il premier -. È giusto che su questi temi si voti, dopo anni in cui si è fatto melina. Perché la politica che mette la testa sotto la sabbia, come lo struzzo, che finge di non vedere la realtà, non è una politica seria. Abbiamo mantenuto l'impegno di arrivare qui, a decidere dopo che per anni si è parlato di questi temi solo per avere due voti in più in campagna elettorale. Anche questo è il segno che qualcosa, in Italia, sta cambiando".

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