A "Dentro i fatti" la mamma della giovane campana suicida dopo video intimi diffusi in Rete. "Una legge contro questo reato va sostenuta da tutte le forze politiche", il commento di Laura Boldrini
"Siamo tutti Tiziana Cantone, sul web nessuno è al sicuro; ringrazio la senatrice Elvira Evangelista per la sua proposta di legge contro il revenge porn". Maria Teresa Giglio commenta così a "Dentro i fatti" di Tgcom24 l'iniziativa M5s contro chi diffonde video hot in Rete senza consenso. Lei è la madre di Tiziana Cantone, la giovane campana morta suicida dopo che un suo video intimo era diventato virale online. "La legge va sostenuta da tutte le forze politiche", le ha fatto eco, sempre in diretta a Tgcom24, l'ex presidente della Camera Laura Boldrini.
Maria Teresa Giglio: "Unico deterrente contro haters e troll è la pena sanzionatoria" La mamma di Tiziana Cantone ha le idee chiare su come combattere il revenge porn. "Haters e troll offendono ancora mia figlia, sanno che nel web si resta impuniti, per questo lo Stato deve starmi vicino; la mia non è più vita, è sopravvivenza".
"L'unico deterrente contro haters e troll - aggiunge - è la pena sanzionatoria. Non basta educare adulti e bambini al rispetto di genere. Mia figlia aveva chiesto il diritto all'oblio con ricorso d'urgenza, è stata vittima di perversioni che non le appartenevano, è stata preda di tanti uomini. Che paghino tutti".
Laura Boldrini: "Riabilitare le vittime di revenge porn" Del tema continua a farsene carico Laura Boldrini. "Dopo aver incontrato la mamma di Tiziana Cantone - ha ricordato a Tgcom24 - proposi un'iniziativa legislativa per dare seguito alle sue richieste. Fortunatamente la senatrice M5s Evangelista ha dato ascolto alla petizione online delle associazioni Sentinelli, Insieme in Rete e Bossy per sanzionare questo odiosissimo reato: la diffusione di immagini e video intimi senza consenso, infatti, incide pesantemente sulla vita di una persona, anche nel settore lavorativo".
"Diversi gli ambiti in cui intervenire - puntualizza Laura Boldrini. - Il primo punto è la sanzione; poi c'è da fare prevenzione nelle scuole dove i ragazzi devono essere educati al rispetto di genere; si devono stabilire anche le responsabilità delle piattaforme dove video e foto senza consenso; infine, non da ultimo, le vittime vanno riabilitate, perché oggi sono lasciate completamente sole".