A diffondere la notizia l'ex Guardasigilli, Andrea Orlando, che ha annunciato di voler presentare un'interrogazione parlamentare. Dure le reazioni, Morra (M5s): "Si devono proteggere i giornalisti esposti"
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"Avevo deciso di non dire nulla per il rispetto che ho delle istituzioni. E non dirò nulla per le decisioni che riguardano la mia protezione. Ma una cosa voglio dirvi: la mafia è una montagna di m...". Si chiude così, con un post amareggiato di Sandro Ruotolo, la ridda di commenti alla notizia della scorta revocata al cronista da sempre impegnato nella lotta alla criminalità organizzata, sotto protezione dal 2015.
A diffondere la notizia l'ex Guardasigilli, Andrea Orlando, che ha annunciato di voler presentare un'interrogazione parlamentare. Dure reazioni dal M5s, Leu, Possibile. Ma non solo i politici. Con Ruotolo anche l'Fnsi e i colleghi Federica Angeli e Roberto Saviano.
L'annuncio. Tutto parte da un tweet dell'ex Ministro della Giustizia, Andrea Orlando (Pd): "Hanno tolto la scorta a Sandro Ruotolo, giornalista da sempre impegnato in inchieste sulle mafie", che ha subito sollevato un dubbio: e' "anche il giornalista che si è occupato della 'Bestia', il dispositivo propagandistico del ministro dell'interno. Casualità". Di qui l'interrogazione parlamentare che Orlando ha anticipato di voler presentare.
Le reazioni. Con Orlando molti esponenti politici si sono schierati in difesa di Ruotolo, ma è la posizione del M5s a pesare di più con le parole del presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra: "Si devono proteggere i giornalisti esposti. Sandro è uno di questi. Nel rispetto del lavoro delle istituzioni preposte, io sto con Sandro". Inequivocabile. Dopo Morra diversi altri parlamentari pentastelalti hanno fatto sentire la loro voce, da Vittoria Baldino a Stefania Ascari, fino alla presidente della Commissione Giustizia della Camera, Giulia Sarti. Solidarietà anche dall'opposizione. Interrogazione parlamentare promessa anche da Pietro Grasso. Per l'ex presidente del Senato ha sottolineato come le minacce del clan dei casalesi a Ruotolo "non hanno scadenza" e quindi il giornalista è in pericolo di vita. Posizione condivisa da Erasmo Palazzotto (Leu), Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, e Beatrice Brignone (Possibile).
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Solidarietà da colleghi e Fnsi. Al fianco di Sandro Ruotolo il sindacato dei giornalisti (Fnsi) che si è rivolto al premier Giuseppe Conte, chiedendo di rivedere la decisione: "Levargli la scorta sarebbe una scelta incomprensibile, pericolosa e lo metterebbe in condizione di non poter più proseguire nell'impegno di questi anni". Amaro il commento di un'altra giornalista minacciata dalla mafia di Ostia, Federica Angeli: "Che lo Stato, questo Stato in particolare, possa scaricare chi lotta contro la mafia davvero non mi stupisce. Oggi tocca a Ruotolo, domani a un altro di noi cronisti". Non poteva mancare la posizione di Roberto Saviano, sotto scorta anche lui: "Sandro Ruotolo ha fatto la storia del giornalismo d'inchiesta. Chi ha deciso, ha tenuto conto della ‘lunga memoria’ del clan dei Casalesi? Sa che Michele Zagaria, che ha considerato Ruotolo suo nemico, non intende collaborare con lo Stato e cova rancore?”. Saviano si riferisce a quel "lo voglio squartare vivo", pronunciato proprio da Michele Zagaria, boss del clan dei Casalesi, e intercettato in un colloquio in carcere a Milano nel 2014.