Il comitato di garanzia ha ritenuto irricevibile la richiesta dell'ex sindaco partenopeo scattata dopo i presunti brogli di domenica. A Roma esplode il caso delle schede bianche per "gonfiare" l'affluenza
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Il comitato organizzatore delle primarie del Pd a Napoli ha respinto il ricorso dell'ex sindaco Antonio Bassolino perché presentato in ritardo. "Non ci prestiamo a una farsa", aveva detto Vincenzo Serio, promotore del ricorso stesso sui presunti brogli. Poco dopo l'inizio della discussione, Bassolino accusa: "Sentenza preconfezionata. Un colpo di spugna". A Roma il caso delle schede gonfiate. Guerini: "Basta polemiche".
Alla decisione di bocciare il ricorso si è arrivati dopo una riunione durata tre ore. Il comitato organizzatore, presieduto da Giovanni Iacone, ha respinto la richiesta con 8 voti su 9. Gli episodi della consegna di soldi ai seggi sono "casi isolati, dobbiamo salvaguardare il voto di oltre trentamila napoletani", ha detto Iacone. Alla votazione non hanno preso parte i rappresentanti bassoliniani e quelli socialuisti di "Area riformista", i quali avevano abbandonato la riunione.
Bassolino: "Il Pd offende Napoli, presenterò appello" - Dura la reazione da parte di Antonio Bassolino, che ha dichiarato: "Invece di riflettere e discutere, il Pd chiude gli occhi. E' un colpo di spugna che offende le primarie e la città". Bassolino intenterà un nuovo ricorso e pensa di presentarsi con una lista separata. Ha 48 ore di tempo dalla proclamazione ufficiale della vittoria di Valeria Valente per proporre un nuovo appello che questa volta, però, non potrà essere sui risultati di singoli seggi ma contro l'intero svolgimento delle primarie.
Valente proclamata vincitrice - Iacone ha poi annunciato che Valeria Valente sarà la "candidata della coalizione di centrosinistra" alla carica di sindaco della città di Napoli. "Abbiamo verificato i verbali e abbiamo ufficialmente proclamato Valeria Valente quale vincitrice delle consultazioni", ha dichiarato il presidente della commissione per le primarie.
Guerini: "Il risultato è valido, basta polemiche" - Interpellato alla Camera, il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini dice: "Alcuni episodi avvenuti a Napoli non vanno sottovalutati e hanno la nostra attenzione più alta ma non inficiano la validità delle primarie". E aggiunge: "Si è pronunciato il comitato dei garanti della coalizione e ha rigettato il ricorso confermando il risultato. Si parte da qui per una campagna elettorale dentro la città, parlando di idee e futuro. Aprire polemiche solo interne rischia di affievolire la forza del nostro impegno per vincere le elezioni".
Bersani: "Grave l'intervento dei vertici" - Sulla vicenda è intervenuto anche Pier Luigi Bersani, il quale ha criticato le prese di posizione da parte dei vertici dem contro il ricorso dell'ex governatore partenopeo. "E' irrituale che ci siano stati pronunciamenti di esponenti dell'esecutivo del partito prima della commissione di garanzia", ha dichiarato. "A prescindere dagli esiti - ha aggiunto - non ci dovrebbero essere queste sgrammaticature e bisogna entrare nel merito perché c'è un problema politico gravissimo: il disagio dei nostri elettori".
Moglie Bassolino: "Per mio marito vittoria morale" - "Le primarie di Napoli? Sicuramente la vittoria di mio marito Antonio Bassolino è stata una vittoria morale: era fuori dalla politica attiva da anni, non aveva una struttura organizzativa e le forze che ha avuto intorno si sono proposte spontaneamente". Così Anna Maria Carloni, deputata Pd e moglie di Antonio Bassolino. "In questo modo arrivare al risultato che ha raggiunto è una grande vittoria personale ma anche di qualità della politica", ha aggiunto.
Grillo: "Brogli regolari" - "Il Pd respinge il ricorso di Bassolino. I brogli e la compravendita di voti sono avvenuti regolarmente". Lo ha scritto su Twitter il leader del M5S Beppe Grillo.
Il Pd respinge il ricorso di Bassolino
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 9 Marzo 2016
I brogli e la compravendita di voti sono avvenuti regolarmente#GomorraPd pic.twitter.com/OVNe2ivljW
A Roma esplode il caso delle schede bianche - La bufera sulla presunta irregolarità delle primarie Pd non ha però coinvolto solo la città di Napoli. Un dirigente dem di Roma ha infatti fatto riferimento a schede bianche gonfiate per "nascondere" il basso tasso di affluenza e partecipazione nella Capitale. E nonostante la vittoria di Roberto Giachetti non venga messa in discussione, dato il cospicuo distacco sullo sfidante Roberto Morassut, è esplosa la polemica. I risultati ufficiali resi noti dopo le primarie romane sono stati di 47.317 votanti, ma i voti validi sono stati 43.607 al netto di 2.866 schede bianche, 843 nulle e una contestata. Dopo il riconteggio, le schede bianche sono risultate essere solo 567: i voti totali sono quindi stati 44.501.
Le reazioni di Orfini e Morassut - Sul caso è intervenuto anche Matteo Orfini, presidente e commissario del Pd Roma: "Se ci sono state quasi 3000 schede bianche, è un segnale di protesta. Abbiamo il dovere di convincere e far recuperare fiducia ai cittadini del Pd". "Abbiamo bisogno di ragionare su una legge per le primarie. Ce ne sono alcune in parlamento", ha aggiunto. Il sospetto sulle schede gonfiate è comparso al termine dello spoglio dal comitato elettorale di Morassut. "Se è vero che sono state aggiunte circa tremila schede bianche, è stato un errore inutile e dannoso, che potevamo evitare anche perché tra 43 e 47 mila votanti non cambia nulla", ha dichiarato l'avversario di Giachetti.