"Non voglio cambiare il premier, ma voglio che il premier cambi passo. C'è un Paese da governare", assicura il leader di Italia Viva
Sulla riforma della prescrizione interviene ancora una volta Renzi. "In un modo o nell'altro fermeremo questa legge. Credo senza ricorrere alla mozione di sfiducia: molleranno prima. I numeri non ci sono. Sulla prescrizione dovranno cedere", afferma il leader di Italia Viva avvertendo gli alleati di governo. "Il ministro Bonafede è nettamente in minoranza", aggiunge osservando che "la linea attendista del Pd ha pochi giorni di autonomia".
"Non ci sono bersagli nascosti, ma uno palese: il giustizialismo", osserva Renzi intervistato da La Repubblica. I gruppi parlamentari sono "gli stessi che un anno fa presentarono la pregiudiziale di incostituzionalità contro la riforma", i dem ora "dovranno votare in Aula scegliendo tra la Orlando e la Bonafede". "Non siamo noi ad aver cambiato schieramento ma il Pd ad aver cambiato idea sulla legge del suo vicesegretario Orlando", conclude Renzi.
"Non voglio cambiare il premier, ma voglio che il premier cambi passo. C'è un Paese da governare, con il Pil che crolla e il mondo pieno di incognite: non voglio che smetta di governare, voglio che inizi a farlo davvero", sottolinea. "Ci sono ottime ragioni", aggiunge Renzi ("Abbiamo il coronavirus, la Brexit, la Turchia che pretende di dettar legge nel Mediterraneo, i dazi, e il -0,3 per cento di Pil è un dato negativo che non si vedeva dal 2013") "per non litigare e mettersi a lavorare. Bisogna sbloccare i cantieri e abbassare le tasse, altro che storie".
Bonafede: "C'è l'intesa della maggioranza" "Sulla riforma del processo penale c'è accordo da parte della maggioranza. Il mio impegno è portare il ddl in Consiglio dei ministri, voglio vedere chi dice di no". Lo dice il ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario della giustizia
amministrativa. "La riforma è pronta già da qualche mese. I cittadini - spiega - vogliono tempi brevi del processo. Mi prendo la responsabilità di intervenire per garantire il processo breve".