Smentita l'indiscrezione che parlava di un accordo tra Verdini e Renzi. Sul tavolo ancora i nodi delle soglie di maggioranza, listini e primarie
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Prima le voci di un accordo poi la smentita di Forza Italia. Non risolutivo l'incontro tra Verdini e Renzi per cercare di modificare la riforma elettorale prima dell'arrivo in Aula. La trattativa va avanti e riguarda almeno tre punti della riforma tra i quali, appunto, la soglia del premio maggioranza. Ma quello che sembra sfumare è una modifica proprio alle soglie che fanno scattare il premio di maggioranza. Martedì forse un altro incontro tra Berlusconi e Renzi.
E' durato meno di due ore il presunto accordo tra Verdini e Renzi sulle modifiche alla riforma elettorale. Prima Daniela Santanché e poi lo stesso Verdini sono intervenuti per smentire la presunta intesa sulla nuova soglia che avrebbe fatto scattare il premio di maggioranza.
L'accordo sugli emendamenti alla legge elettorale non è chiuso e la trattativa tra Pd e Fi è aperta su tre punti: innalzamento della soglia per il premio di maggioranza dal 35 al 38%, primarie facoltative previste dalla legge e delega al governo per disegnare i collegi.
Brunetta: "I patti vanno rispettati" - "Non c'è nessun accordo sull'innalzamento della soglia della legge elettorale dal 35 al 38%. FI smentisce nella maniera più assoluta che ci sia un accordo sul 38%. I patti sulle soglie di sbarramento al 5,8 e 12% e sulla soglia del premio al 35% vanno rispettati e speriamo li rispetti anche il Pd". Così è intervenuto anche il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta.
Pd: "Fondamentale modifica al 35%" - Cambiare la soglia per il premio di maggioranza del 35%? "Verdini sa bene che quelle modifiche per noi sono fondamentali". Così replica il portavoce della segreteria del Pd Lorenzo Guerini alla nota diffusa in serata dall'esponente di Forza Italia sulla trattativa relativa alla legge elettorale.
Sono 318 gli emendamenti presentati - Sono 318 gli emendamenti alla legge elettorale presentati in commissione Affari costituzionali. Lo ha riferito il presidente della Commissione e relatore, Francesco Paolo Sisto. Una sessantina sono stati posti dal Movimento 5 Stelle: trenta per modificare la parte dell'Italicum che disciplina il sistema di voto per la Camera, trenta sul sistema di voto per il Senato. Trentacinque sono del Pd, venti di Fi e undici del Ncd.
Letta ottimista sulla riforma - "Sono fiducioso che l'iniziativa dei principali partiti sulla legge elettorale e sulla fine della zavorra del bicameralismo perfetto, in particolare del mio, possa arrivare a risultato positivo che rafforza il governo. Se c'è accordo il più felice sono io". Lo ha detto il premier dopo l'incontro con il premier spagnolo Mariano Rajoy.