Mentre l'ex segretario Pd resta fermo sulla sua posizione, Guerini dice: "Noi apriamo ma niente veti". Orfini: "Accordo vicino"
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"Vedo che ci sono affermazioni di buona volontà, noi diciamo una cosa che capiscono anche i bambini: diciamo che il Senato debba essere elettivo, devono decidere gli elettori". Lo ha detto Pier Luigi Bersani in visita a Brescia ad una mostra al museo Santa Giulia". "Questo deve essere chiaro e va scritto. Semplicissimo e da qui non ci si scosta", ha ribadito l'ex segretario Pd.
"Il Pd sta bene e nel Pd ci stiamo tutti e cerchiamo tutti di dare una mano lealmente verso il governo tenendo conto delle diverse sensibilità: non ragioniamo però con i sondaggi, perché c'è una fetta di società che noi non afferriamo e nemmeno i sondaggi", ha aggiunto Bersani.
Guerini: "Noi apriamo ma niente veti" - "Non capisco questa posizione di Bersani. Sembra quasi che anziché trovare un punto di intesa sul merito della questione, voglia irrigidire le posizioni per rompere. Noi andremo avanti con lo spirito di apertura ma non accettando veti che non servono al Pd", ha commentato il vicesegretario del Partito democratico Lorenzo Guerini.
Serracchiani: "Bersani incomprensibile" - E l'altro vicesegretario del Pd Debora Serracchiani ha affermato: "Le ultime affermazioni di Bersani sono sinceramente incomprensibili e portano a una situazione di inutile divaricazione". "Alzare continuamente la posta potrà essere una tattica accettabile a poker, ma sconcertante quando si parla di un tema serissimo come le riforme istituzionali. Rompere l'intesa non ha senso e fino all'ultimo spero che Bersani non vorrà accollarsi il peso di questa responsabilità", ha dichiarato.
Orfini: "Accordo vicino, no impuntature" - Sulla questione è intervenuto anche il presidente del Pd Matteo Orfini. "Stiamo lavorando da giorni per un accordo sul merito mi sembra siamo vicini. Sull'ipotesi del listino sta maturando una convergenza larga. Credo che dobbiamo lavorare su quello senza impuntature e radicalizzazioni del dibattito", ha detto.
Boschi: "Voti ci sono ma meglio ampio consenso" - Intanto il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi ha ostentato sicurezza sui numeri. "Noi abbiamo dimostrato con i voti che ci sono stati in Senato nei giorni scorsi che i numeri per approvare le riforme costituzionali ci sono, ci sono in modo ampio. Però io credo che sia un bene, ovviamente per tutti, cercare un consenso ampio", ha affermato.
"Discutiamo ma non si ricominci da capo" - Sul comma 5 dell'articolo 2 della riforma costituzionale, "discutiamo ma non ci sia la tentazione di ricominciare da capo, altrimenti ci riinfiliamo nell'immobilismo all'italiana", ha sottolineato la Boschi.