DUE ASSENZE STOPPANO IL TESTO

Riforme, bocciata in commissione la riforma del presidenzialismo: decisive due assenze nel centrodestra

Approvati sul filo del rasoio (21-19) gli emendamenti che sopprimono la proposta, firmata da Fratelli d'Italia, per introdurre l'elezione diretta del Capo dello Stato

15 Mar 2022 - 17:04
 © Ansa

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La commissione Affari costituzionali della Camera stoppa la riforma che introdurrebbe il presidenzialismo e quindi l'elezione diretta del presidente della Repubblica. E' stato infatti approvato un emendamento soppressivo del primo articolo del testo, proposto da Fratelli d'Italia. I voti a favore dell'emendamento sono stati 21 (M5s-Pd, Leu e Alternativa) mentre i contrari sono stati 19 (gli esponenti del centrodestra unito). Italia Viva si è astenuta.

Due assenze decisive - Determinanti per quella che è di fatto una bocciatura della proposta di riforma costituzionale sono state due assenze nel centrodestra: Anna Grazia Calabria di Forza Italia e Christian Invernizzi della Lega. Dal Carroccio negano intenti "politici" e spiegano che "Invernizzi era in missione". I due voti di Calabria e Invernizzi avrebbero determinato il pareggio e quindi la mancata approvazione dell'emendamento. 

Fdi: "Prendiamo atto" - "Ci sono state due assenze in commissione, una di Forza Italia e una della Lega, altrimenti la riforma sul presidenzialismo sarebbe andata avanti. Ne prendiamo atto". Questo il commento di Emanuele Prisco, capogruppo di Fdi in commissione e relatore alla riforma sul presidenzialismo. Oltre ai due esponenti di destra, c'era una terza persona assente, Francesco Forciniti di Alternativa, che però aveva presentato emendamenti soppressivi della legge. 

Italia Viva: "Proposta insostenibile" - "Ci siamo astenuti perché riteniamo quella proposta insostenibile - spiega Marco Di Maio, capogruppo Iv -; ma essendo favorevoli all'ipotesi di una riforma in senso presidenziale del nostro ordinamento, non vogliamo sottrarci al confronto tra i partiti nella sede più appropriata, che è il Parlamento e la commissione Affari costituzionali. In questa direzione andavano alcuni emendamenti che avevamo presentato, in parte dichiarati inammissibili e in parte decaduti con l'approvazione degli emendamenti soppressivi. E' del tutto evidente che si tratta di un tema che non si può esaurire in questi ultimi 12 mesi di legislatura". 

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