Il leader dei giovani industriali, Marco Gay, chiede di togliere l'articolo 18 anche nella P.a.
I giovani di Confindustria si schierano con il governo in vista del referendum costituzionale di ottobre. "Quella del referendum è l'occasione che non possiamo perdere - ha detto infatti il leader degli under 40 dell'Associazione industriali, Marco Gay -. Oggi non è il tempo di chi pensa di trasformare una riforma in un congresso di partito, è il tempo di andare avanti".
"Oggi è il tempo di andare avanti", ha ribadito ancora Gay citando il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, secondo cui "non è una sfida tra partiti ma una sfida per il Paese". La nostra, ha aggiunto, "non è una cambiale in bianco verso l'uno o l'altro schieramento, ma la possibilità concreta, a portata di mano, di chiudere la stagione delle riforme costituzionali e di accelerare quella delle riforme economiche".
Gay ha citato "il superamento del bicameralismo perfetto, tanto perfetto che esiste solo in un Paese del mondo: il nostro. L'eliminazione di un organo costoso e sorpassato dai fatti come il Cnel. Una ripartizione logica delle competenze tra Stato e Regioni, che permetta al governo di fare politica industriale e alle aziende di pianificare investimenti ed insediamenti senza dover sottostare alle logiche di campanile".
"Via l'articolo 18 anche da P.a." - Gay ha parlato poi anche della questione dell'art. 18. "Via l'articolo 18, ed anche dalla Pubblica Amministrazione", ha detto Gay elencando i fronti su cui oggi "il muro" della stagnazione economica, sociale e politica "sta crollando": "Via l'articolo 18. Via il sistema pensionistico retributivo. Via la P.a. che secreta gli atti. Via i vitalizi ai parlamentari. Via una scuola che non si alterna con il lavoro ma con gli scioperi. Via un fisco che tassa i dipendenti anche quando non si fanno profitti. Via il rigore di Bruxelles".