Quattro senatori di Forza Italia ci ripensano e denunciano "giochi di palazzo" per far saltare la diminuzione
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Slitta il deposito delle firme in Cassazione per la richiesta di referendum confermativo sul taglio dei parlamentari. Quattro senatori di Forza Italia hanno infatti ritirato la firma e pertanto sono stati riaperti i termini per recuperarne altre. Le firme necessarie sono 64, e c'è tempo fino al 12 gennaio: dopodiché la modifica costituzionale sarà definitiva e, dalle prossime consultazioni, verranno eletti 300 parlamentari in meno.
"Oggi - spiegano in una nota i senatori di Forza Italia Franco Dal Mas, Massimo Mallegni, Laura Stabile e Barbara Masini, motivando la loro decisione di ritirare le proprie firme - abbiamo preso una decisione importante, impedire a qualcuno di farsi prendere dalla tentazione di andare a votare senza ridurre prima il numero dei parlamentari".
"Quando abbiamo, tra i primi, sostenuto la raccolta delle firme sul referendum - spiegano - lo abbiamo fatto perché convinti fosse necessario un coinvolgimento
della gente per un passaggio cosi' delicato e significativo per la rappresentanza parlamentare. È evidente che questa riforma che coinvolge soltanto tre articoli della Costituzione, 56, 57 e 59, non è la soluzione".
"Forza Italia ha da sempre, incluso in questa legislatura, richiesto una modifica Costituzionale - sottolineano i quattro senatori - che prevedesse oltre alla riduzione del numero dei parlamentari anche l'elezione diretta del Capo dello Stato, perno di stabilità come accade nelle moderne democrazie e la conseguente riforma per l'elezione del Parlamento. La riforma approvata è sicuramente una 'marchetta' elettorale di facciata che i 5 Stelle e la Lega hanno sostenuto in tre letture tra Camera e Senato".
"Paradossalmente, contrariamente a cio' che puo' sembrare, l'improvvisa conversione alla richiesta di referendum - proseguono - pur contenendo in sé una buona ragione, nasconde la vera ragione che mira, proprio grazie all'avvio della procedura referendaria, ad acquisire la possibilità, in caso di elezioni anticipate, di votare con l'attuale numero di parlamentari. E questa è la vera operazione di Palazzo. Se non saranno raggiunte le firme e quindi dal 12 di gennaio la modifica costituzionale
sarà definitiva, dalla prossima consultazione elettorale gli italiani eleggeranno 300 parlamentari in meno. Noi auspichiamo che questo governo se ne vada prima possibile, e che i Cittadini possano tornare ad esprimersi senza "giochetti" di palazzo" concludono.
Intanto, secondo fonti Dem, anche alcuni dei senatori Pd che hanno firmato la richiesta di referendum sul taglio dei parlamentari potrebbero a breve ritirare le loro firme. Si tratta dei sette senatori del Pd Nannicini, Verducci, Rojc, Rampi, D'Arienzo, Giacobbe e Pittella: tra questi, però, non è detto che tutti acconsentano al ritiro delle firme.